Tradizione e futuro. “Questione di pelle” è il titolo della mostra allestita a Milano presso lo spazio Lineapelle di Palazzo Gorani in via Brisa. La mostra, visitabile fino al 29 Febbraio, è curata da Mirella Milani sotto la direzione artistica di Simone Guidarelli e propone una vera e propria celebrazione di questo materiale.
Inaugurata in concomitanza con la Milano Fashion Week, che ha ospitato non solo sfilate di moda ma anche arte e cultura, l’apertura della fiera “Lineapelle” si è rivelata anche quest’anno l’evento di riferimento globale per la filiera della moda e del lusso presentando, come recita il comunicato stampa, “una serie di contenuti tutti da scoprire e da raccontare”. La fiera, che si è svolta dal 19 al 21 febbraio 2020 a Rho Fiera, ha raggiunto il traguardo della 98esima edizione ospitando oltre 1000 espositori provenienti da oltre 40 paesi, esponenti di quella che è l’industria “del lusso” a 360 gradi.
La pelle, infatti, gioca tuttora nella moda un ruolo da protagonista, basti ricordare gli abiti creati da Gianfranco Ferré, veri e propri capi “iconici” riproposti in questa mostra proprio durante la MFW, grazie alla collaborazione con la Fondazione Ferré: degni di nota il celebre Look 76 della collezione donna primavera/estate 1992 e il Look 17 della collezione donna autunno/inverno 1988/89.
Non solo fashion week ma anche fiera, per un “cantiere creativo” che offre tendenze e orizzonti nuovi, non solo per quanto riguarda il taglio e il cucito, ma anche per il raggiungimento di nuove frontiere di creatività, come testimoniano anche i giovani stilisti presenti in mostra che fanno, o hanno fatto, “il salto” diventando brand molto noti nel settore.
Durante il party esclusivo che si è svolto per inaugurare la mostra ecco la pelle, presentata come un materiale che va conosciuto, amato e apprezzato, prima di essere lavorato. Nel mood della tradizione e del futuro, uniti in un tutt’uno, ecco che “Questione di pelle” celebra la bellezza e la versatilità di un materiale in grado di suscitare emozioni uniche.
Come ha dichiarato anche Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle e direttore generale di UNIC, “fra i nostri obiettivi c’è l’augurio che altri giovani creativi trovino entusiasmo e nuovi stimoli per valorizzare questo straordinario materiale Made in Italy“. E così, addentrandosi tra le sale e gli abiti indossati dalle modelle, non si possono che ammirare le creazioni di Alessandro dell’Acqua N.21, secondo cui la pelle racconta di donne con personalità importanti, o l’abito di Antonio Marras, che evoca con la sua interpretazione onirica, la pelle come qualcosa che “ti asseconda, ti segue, ti obbedisce e ti vuole bene”. Ma è nell’abito di Simone Marulli che si ritrova il senso di questa manifestazione: la proposta di in un capo importante realizzato con una pelle che rinasce dal suo stesso scarto e che si trasforma in un materiale nobile e prezioso, simbolo di nuovo inizio e cambiamento.
Tradizione e futuro si uniscono dove il tema del green è sempre più ricercato poiché la pelle, come è emerso durante la conferenza stampa, è lavorata nella sostenibilità, cosa che che pochi sanno.
La pelle è un’icona di stile che ha l’enorme pregio di essere liscia, solida e malleabile. Un materiale unico molto versatile che offre anche l’enorme pregio di offrirsi a tanti usi, come ha ben evidenziato il capo di Simone Guidarelli, il direttore artistico della mostra: stampato quasi su una cornice nera, la vita dei colori e delle forme si offrono a questo materiale in modo inedito, in armonia con tutto ciò che la pelle sostiene (e contiene).