Serie TV

ZeroZeroZero. Cocaina, quel fiume che scorre sotto le nostre città. Su Sky Altantic e NOW TV

Published

on

Se un battito di ali di farfalla in Brasile può provocare un tornado in Texas, come teorizzava Edward Lorenz, un carico di cocaina comprato in Calabria può provocare una sparatoria e decine di morti in Messico. A teorizzare, anzi, a raccontare una storia accuratamente documentata, è Roberto Saviano, il cui bestseller ZeroZeroZero è diventato una serie Sky Original prodotta con Cattleya, che esordisce il 14 febbraio su Sky Atlantic e NOW TV. ZeroZeroZero è un ambizioso affresco a tinte crime sulle rotte globali della cocaina, girato in tre continenti e in cinque paesi (Italia, Messico, Stati Uniti, in particolare la Louisiana, Marocco e Senegal) e in sei lingue (inglese, spagnolo, italiano, francese, wolof e arabo). Da vedere in lingua originale. La serie è creata da Stefano Sollima, Leonardo Fasoli e Mauricio Katz, e alla regia ci sono lo stesso Sollima, Janus Metz e Pablo Trapero.

ph. credit STEFANIA ROSINI – 5R7A0059

Credi nell’amore? L’amore finisce. Credi nel tuo cuore? Il tuo cuore si ferma. Cosa succede quando non hai più niente da dare?” Sono le parole con cui inizia ZeroZeroZero. Le immagini che scorrono sono quelle di un uomo a terra, colpito in una sparatoria. Ma la voce narrante è quella di un uomo che si trova in un bunker, con sistema di videosorveglianza, sull’Aspromonte. È un capo della Ndrangheta, o forse un ex capo, e deve guardarsi dagli altri boss e dai suoi stessi familiari, che potrebbero colerlo morto. “Non c’è pietà nella delusione”. E allora, per tenere ancora in mano il suo scettro, decide di agire, e comprare 5.000 chili di cocaina. Le prime due puntate che abbiamo visto in anteprima si svolgono così tra la Calabria (i compratori), Monterrey, in Messico (i venditori) e New Orleans, Stati Uniti (gli intermediari). La storia seguirà il carico di cocaina che è stato comprato dal clan della Ndrangheta fino a quando verrà consegnato e pagato. ZeroZeroZero è un racconto che si dipana in giro per il mondo, come in un film di 007, ma è estremamente realistico, teso, duro.

C’è una scena, tra le tante che abbiamo visto in ZeroZeroZero, a colpirci. Uno dei boss italiani prende dei soldi per l’acquisto della partita di droga, e lo fa da una cassaforte nascosta in un negozio di articoli per la prima infanzia. Poco dopo lo vedremo portare un giocattolo al suo bambino. Quello che colpisce, in questa storia, è quel senso disturbante di costante pericolo, quella sensazione che la malavita sia ovunque, dietro qualsiasi vita normale, a pochi passi da noi, dietro l’angolo. Nelle note di Roberto Saviano leggiamo che non esiste mercato al mondo che renda di più di quello della cocaina. Se investissimo 1000 euro in azioni Apple, tra un anno ce ne tornerebbero 1600. Ma se investissimo la stessa cifra in cocaina, dopo un anno ne avremmo 182mila. La cocaina è un fiume impetuoso, e sotterraneo, che scorre sotto le grandi città in cui viviamo.

ZeroZeroZero è un crime sui generis, una produzione dal grande respiro internazionale, molto diversa dai romanzi criminali (Romanzo criminale, Gomorra, Suburra) che siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni. Non c’è dentro il folklore, la connotazione locale, il territorio, i dialetti marcati. Qui si guarda all’universalità e alla globalità del crimine. Tutto è il mondo è crimine, ci vuole dire il racconto di Saviano. A dirigere i primi episodi c’è Stefano Sollima, che ha già raccontato il crimine proprio nei titoli di cui sopra (ha diretto le serie Romanzo Criminale e Gomorra, e ha girato il film di Suburra) e in particolare i cartelli della droga messicani in Soldado. È un regista solido, impeccabile. Ma qui lo abbiamo trovato diverso dal solito: anche se non mancano le scene forti, il suo stile ci sembra più asciutto, più essenziale. Per mettere in scena ZeroZeroZero, infatti, è stata scelta una narrazione iperrealistica e, in fase di sviluppo, un approccio giornalistico: visite sui luoghi della rotta della coca, interviste a persone, il tutto per raccontare le vicende dal punto di vista degli insider, di chi si trova dentro il gioco. Il risultato è coinvolgente ed estremamente credibile.

Alla credibilità giova un cast di attori non particolarmente noti, se si fa eccezione per il trio che anima la parte dedicata a New Orleans. Si tratta di Gabriel Byrne, che è Edward Lynwood, che gestisce una società di navigazione, Andrea Riseborough, che è la figlia Emma, che gestisce la compagnia insieme a lui, e Dane DeHaan, Chris, il fratello di Emma, che ha una malattia degenerativa. La famiglia Lynwood è molto importante nel racconto perché mostra come il traffico di droga, che parte da un gruppo di criminali, il cartello della droga, e arriva alla criminalità organizzata, passa per delle realtà legali, come una normale compagnia di navigazione. È il segno che la cocaina è uno dei motori dell’economia: Edward spiega che un carico di droga incide nelle entrate della compagnia più di quattro navi cariche di container. Se da un lato i tre attori spiccano sugli altri, dall’altro riescono a scomparire, a mimetizzarsi nel racconto, a diventare una parte funzionale al tutto.

Un tutto in cui anche attori meno noti riescono a dar vita a personaggi memorabili, come fa Harold Torres (noto soprattutto per il suo ruolo ne El Chapo) con il suo Manuel Contreras, un sergente dell’esercito messicano che è responsabile di un team di forze speciali. È un personaggio ambiguo, che sente che ogni suo gesto è guidato da Dio. Sono da antologia le scene in cui, durante torture e uccisioni di trafficanti, mette gli auricolari alle orecchie e ascolta le prediche di un prete, cioè la Parola di Dio. In un film che vive di un rapporto molto originale tra suoni e immagini ci hanno colpito anche le scene in cui il Chris di Dane DeHaan legge i labiali. O quella dei “danni collaterali”, quelli per cui, durante uno scontro a fuoco, a rimetterci la vita è una bambina. ZeroZeroZero è una serie da vedere. Non potete dire che la cocaina non vi riguarda. A quanto pare riguarda tutti.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Click to comment

Trending