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The King, Timothée Chalamet e il suo moderno Enrico V

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Presentato Fuori Concorso a Venezia 76, The King è il terzo film targato Netflix passato quest’anno alla Mostra. Dopo gli ottimi Marriage Story e The Laundromat, che puntano ad un premio nella competizione ufficiale, con quest’opera il colosso dello streaming dimostra nuovamente di voler puntare su diversi generi e diversi tipi di prodotto per poter abbracciare tutti i target di pubblico.

The King infatti è una rivisitazione dell’Enrico V di Shakespeare, che prende la tragedia del Bardo e la rende un grande prodotto d’azione, in costume sì, ma in salsa teen. Il film diretto dall’australiano David Michôd ha infatti due principali punti di forza: da una parte le grandi battaglie, le spettacolari scene di guerra; dall’altra i personaggi, che a differenza di quanto fatto in passato, sono stati affidati a giovani attori. Nel ruolo del neo Re d’Inghilterra troviamo infatti Timothée Chalamet, in quelli del suo rivale, il Delfino di Francia, Robert Pattinson, e nella sorella di quest’ultimo, figura chiave del racconto, la figlia d’arte Lily-Rose Depp.

La storia è quella che conosciamo tutti, ma il regista e Joel Edgerton, qui attore nei panni di John Falstaff, ma anche cosceneggiatore, hanno fatto molti cambiamenti. “Abbiamo aggiunto alcune cose alla tragedia di Shakespeare” – ha dichiarato Edgerton, presente al Lido insieme al resto del cast per accompagnare la première del film – “con David abbiamo voluto inserire degli elementi che rendessero più moderno il racconto”. L’attore, che a 25 anni aveva interpretato sul palcoscenico il testo originale, è stato il vero promotore di questa nuova trasposizione, come ha raccontato il regista: “Senza Joel non mi sarebbe mai venuto in mente di fare questa versione completamente nuova dell’Enrico V. Noi abitiamo vicini e parliamo sempre, di tante idee, di tanti progetti. Un giorno mi ha lanciato l’idea di questo film. E’ stata una gioia lavorare di nuovo con lui, non lavoravamo insieme dai tempi di Animal Kingdom”.

Molti elementi nuovi, quindi, ma l’anima del racconto è rimasta la stessa: l’analisi del potere, che il film ha saputo rendere ancora più attuale. “Credo che questo aspetto sia stato reso ancora più forte dalla scelta del cast – ha commento Chalamet –, una volta le produzioni scespiriane non volevano dei giovani per questi ruoli e ancora oggi si fa fatica ad immaginare il potere nelle mani dei giovani. Spero che dal mio personaggio si possa imparare qualcosa, perché è un ragazzino che diventa Re all’improvviso. Tra l’altro per me è stata una bella sfida interpretare questo cambiamento”. Sul questo aspetto, Lily-Rose Depp ha aggiunto: “Il film parla molto del potere e di come le persone lo vedono in maniera diversa. In quel periodo le donne non potevano decidere nulla della propria vita, non avevano alcun potere. Il mio personaggio cerca di arrivare al potere con calma ma anche con determinazione. Credo sia un bel messaggio, soprattutto in questi tempi”.

Tra intrighi di potere e giochi di palazzo, The King regala delle scene di guerra degne dei migliori fantasy bellici degli ultimi anni (dal Signore degli anelli a Games of Thrones). Su tutte quella lunghissima girata nel fango. “L’abbiamo girata nel nord dell’Ungheria – ha raccontato Edgertoned è stato molto difficile recitare con armature addosso. Ci ha impegnato due settimane quella scena, era molto ambiziosa. Quando giravamo pensavo che non sarei mai voluto stare nei panni del regista, con tutte quelle comparse, con 70 cavalli, le coreografie da seguire. Per quanto sia stato molto complicato, di quella scena ho un ricordo bellissimo, quando abbiamo finito di girarla ero veramente felice, avevo partecipato a qualcosa di grandioso”.

Per apprezzare il film, il pubblico dovrà aspettare Novembre, quando sarà disponibile su Netflix in tutto il mondo. In America, però, uscirà prima in qualche sala cinematografica per poter partecipare alla prossima edizione degli Oscar. Chissà, magari qualche nomination tecnica…

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