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Marriage Story: il dolore di una separazione

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Un uomo, una donna, un amore finito. Alla base di Marriage Story, il nuovo film targato Netflix in concorso a Venezia 76, c’è il racconto di un divorzio, di un matrimonio che non trova più stimoli per andare avanti. A firmare questo dramma sentimentale con (poche) tinte da commedia familiare è il regista americano Noah Baumbach, che aveva già trattato questa tematica nel bellissimo Il calamaro e la balena (2007). Qui i protagonisti sono Scarlett Johansson e Adam Driver, sullo schermo Nicole e Charlie, lei attrice, lui regista teatrale. Divisi tra Los Angeles e New York, con un figlio, e decisi a chiudere dolcemente la loro relazione, i due giovani coniugi non riescono purtroppo ad evitare aspri scontri in fase di separazione.

Attraverso una scrittura curatissima e ad una regia attenta a non allentare mai il ritmo della narrazione, Baumbach firma una delle sue opere più convincenti, incisive e sincere. Da ogni scena di Marriage Story, infatti, esplode verità. Un risultato ottenuto grazie all’azzeccata scelta del doppio punto di vista, all’efficacia dei dialoghi e soprattutto grazie ad interpreti in stato di grazia. Brillano i comprimari di lusso Alan Alda, Ray Liotta e Laura Dern, e dominano letteralmente lo schermo i due protagonisti, forse alla miglior performance della loro carriera. “E’ stato un privilegio dirigere questi due attori”, ha dichiarato il regista. “Scarlett e Adam si perdevano nei loro personaggi, ma allo stesso tempo erano in assoluto controllo della situazione. E’ stato come assistere ad una gara di bravura, erano talmente veri che a volte facevo veramente fatica a staccarmi da certe scene”.

Un livello di verità che Adam Driver è riuscito ad ottenere confrontandosi molto con il regista e a cui Scarlett Johansson è arrivata mettendo molto di se stessa. “Quando mi sono incontrata la prima volta con Noah – ha ammesso candidamente la Joahnsson – stavo affrontando il mio divorzio. Lui non lo sapeva ed io non sapevo di cosa trattasse il film. Quando poi lui mi ha presentato il progetto è sembrato destino. Il film è arrivato al momento giusto ed è stata un’esperienza incredibile condividere con lui tutto questo”.
Il momento più alto del film è la lunga scena di una lite tra i due protagonisti. “L’abbiamo realizzata in due giorni – ha raccontato Adam Driver – io e Scarlett, con cui è stato un onore condividere il set, lavoravamo sulla sceneggiatura in due stanze separate. La scena è molto teatrale, ma d’altronde tutto il film gioca molto sul teatro, sia da un punto di vista di messa in scena sia da un punto di vista tematico”.
Chi non è al Lido potrà apprezzare Marriage Story solo dal 6 dicembre, quando approderà sulla piattaforma Netflix. Il film, purtroppo, non arriverà nei cinema… anche se siamo sicuri che il colosso mondiale dello streaming lo farà uscire in qualche sala degli Stati Uniti per puntare a qualche nomination agli Oscar. Sarebbe stupido non farlo.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

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