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Cristina T. Chiochia: romanzi artistici tra arte e thriller

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“Reverendissima eminenza, le tribolazioni non sono finite con la partenza da Napoli di Caravaggio”, recitava la lettera. “Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di sant’Orsola destinato ai Doria, pare il Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa… Qualcuno suppone sia ormai in Spagna. Inutile dire che la tela va assolutamente recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca in calce l’accusa più infamante…”

Si parte da “L’ultimo respiro del corvo. L’omicidio di Caravaggio” di Silvia Brena e Lucio Salvini.
Entrato in commercio a Giugno e presentato con successo al Teatro Franco Parenti di Milano, il libro “L’ultimo respiro del corvo. L’omicidio di Caravaggio” diventa una sorta di guida per il lettore-spettatore.

Un percorso emozionale, quello del libro e della sua presentazione, che ha origine dal celebre quadro “Il Martirio di Sant’Orsola”, dipinto dal Caravaggio poco prima di morire. Ed è proprio dalla sua morte che ha inizio questo percorso. Caravaggio è stato davvero ucciso? Come recita il comunicato stampa: “Come e da chi? E chi ha voluto la sua morte? Un mistero che un critico d’arte sui generis, gay, tormentato, ipocondriaco e coltissimo,  è chiamato a risolvere. Un cold case che si dipana nel corso dei secoli e che porterà a scoprire i veri responsabili della morte del pittore, ma anche a sollevare il velo su uno dei peggiori casi di corruzione e malaffare all’interno del Vaticano”.
E così, se nella parte scritta da Silvia Brena, insegnante all’Università Cattolica di Milano e importante giornalista di testate femminili, l’arte di Caravaggio aiuta è invece solo con Lucio Salvini, ex direttore generale della Ricordi per oltre quindici anni e amministratore delegato della Fonit Cetra, che ci si addentra nel mondo dell’arte aiutando il lettore a ragionare e ad aprire gli occhi in modo diverso. Attraverso la costruzione di un libro tra arte e thriller, si accompagna il lettore in quello che è il gioco a “specchio” dell’arte, attualmente non più situata al centro, ma rilegata ai margini come cosa bizzarra, di svago e di lusso, riservata a gente eccentrica o glamour. Un’arte ancora oggi tuttavia in grado di essere “scoperchiata” e resa tremendamente attuale ed umana.

Ecco che libri come questo, cercano di compiere quindi un piccolo miracolo: mostrare, attraverso l’incipit di una storia, che l’arte va capita ma anche amata, perchè aiuta a rivelare e considerare passato, presente e futuro attraverso i suoi protagonisti, fonte di grande riflessione..

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