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Soldado: l’italiano Sollima fa centro con il sequel di Sicario
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6 anni agoon
Il film è un’opera complessa. Alla recitazione, alla regia e alla trama si aggiungono tanti altri elementi che combinati insieme danno vita a quel prodotto finito per il quale da più di un secolo il pubblico si reca nelle sale per goderne della spettacolarità.
Sicario rientra alla perfezione in questa categoria. Diretto da uno dei registi più talentuosi sulla piazza (il Denis Villeneuve di Prisoners e Blade Runner 2049, per citare alcuni dei suoi lavori), scritto dal narratore per eccellenza della frontiera americana odierna (il Taylor Sheridan di Hell or high water), fotografato da uno dei maestri indiscussi della cinematografia Roger Deakins e musicato da Johann Johansson, artista creativo e sperimentale scomparso prematuramente qualche mese fa. La presenza sullo schermo di interpreti quali Josh Brolin, Benicio del Toro ed Emily Blunt era solo la ciliegina sulla torta di un prodotto qualitativamente già ineccepibile.
Tutto questo, unito ad un’anima dalle sfumature action, ha garantito a Sicario un successo di pubblico e critica tale da non risparmiarlo alla logica del sequel che attanaglia ogni pellicola in cui si respira la minima possibilità di espanderne l’universo narrativo; da qui nasce a distanza di tre anni Soldado (Sicario: Day of the Soldado in lingua orginale).
Squadra che vince non si cambia verrebbe da dire considerando il risultato ottenuto con il prequel ma stavolta Hollywood ha deciso di correre il rischio e non si è fatta scoraggiare dall’assenza di due pilastri come Deakins e Villeneuve, rimpiazzandoli con Dariusz Wolski (sodale di Ridley Scott) e con l’italiano Stefano Sollima, apprezzatissimo non solo in madrepatria ma anche all’estero grazie alla regia di Gomorra – La serie (portano la sua firma anche successi come Suburra e Romanzo Criminale – La serie). Una doppia sfida per il regista nostrano, ritrovatosi ad affrontare il peso di un’eredità registica non indifferente in un contesto internazionale.
Possiamo dirlo a gran voce: Stefano Sollima ce l’ha fatta! Il suo Soldado è avvincente dal primo all’ultimo fotogramma, teso come una corda di violino e non concede nemmeno un attimo di respiro allo spettatore. Alternando riprese con drone a sequenze action dal montaggio serrato, la regia non è mai invasiva ma ben si amalgama alle altre ottime componenti tecniche. Le musiche – qui composte da Hildur Guðnadóttir – riprendono il lavoro del compianto Johansonn e alternano sapientemente silenzio e sonoro, la fotografia – come la regia – è meno artefatta e più ruvida rispetto al lavoro in Sicario, come del resto lo è anche lo script.
Ed è la totale assenza di regole a segnare da un lato il contrasto tra Soldado e il suo prequel e dall’altro la diretta conseguenza a cui le dinamiche viste in precedenza erano destinate ad approdare. Persino l’assenza di Emily Blunt (che avrebbe potuto creare dissensi nell’epoca dell’equality hollywoodiana) risulta confacente alla trama. L’agente dell’FBI interpretato dall’attrice britannica infatti era il simbolo della razionalità e del do the right thing ma lungo la frontiera messicana non ci sono leggi più da rispettare o infrangere ma solo l’urgenza di imporre con ogni mezzo il proprio dominio sugli altri.
Il territorio di confine si trasforma in un Far West contemporaneo, una terra di nessuno in cui Taylor Sheridan inserisce prima ed arricchisce poi di diverse sfumature i suoi protagonisti sfruttando al meglio il talento di Brolin e del Toro. Sicario e Soldado diventano così le facce della stessa medaglia, anima più riflessiva l’una e più spietata l’altra di un’unica realtà.
Stefano Sollima supera a pieni voti la prova su scala internazionale e confeziona un action thriller dalle tinte drammatiche degno del suo predecessore. Soldado – in arrivo nelle nostre sale il 18 ottobre – espande l’universo di Sheridan e apre le porte a quello che potrebbe essere un vero e proprio franchise. Noi sospettiamo nell’arrivo di un terzo capitolo, e nel frattempo vi consigliamo caldamente la visione.
di Marta Nozza Bielli per DailyMood.it
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