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La commedia romantica ritorna su Netflix in Come far perdere la testa al capo

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Quello della commedia romantica è un genere in cui tutti – come si suol dire – volente o nolente sono incappati. Che sia stato perché obbligati da qualcuno o per caso durante una sessione di zapping convulsivo delle feste natalizie, almeno una volta ci siamo ritrovati a fissare il sorriso di Julia Roberts in Pretty Woman, gli occhi vispi di Meg Ryan in Harry ti presento Sally o la camminata goffa di Renée Zellweger nei panni di Bridget Jones. Persino la sottoscritta, nonostante sia alla costante ricerca del nuovo capolavoro cinematografico, non sa resistere a quella sensazione confortante che si prova guardando per l’ennesima volta Notting Hill (di cui custodisco gelosamente il VHS originale).

Nel corso degli anni la commedia romantica è riuscita ad imporsi come vero e proprio genere grazie alla sua capacità di adattare i propri soggetti allo spirito del tempo rimanendo però sempre fedele a sé stessa e dando vita ad intramontabili ever green. Che al centro della storia ci sia un triangolo amoroso, una relazione impossibile o una donna in carriera che inciampa nell’uomo della sua vita, la rom-com è sempre pronta a dispensare quell’happy ending tanto prevedibile quanto atteso e rassicurante.
Trampolino di lancio di numerose star del grande schermo – oltre alle già citate Roberts e Ryan anche Hugh Grant deve la sua fama a una pellicola come Quattro matrimoni e un funerale – e artefice del successo di tanti autori del cinema pop contemporaneo (Gary Marshall e Richard Curtis su tutti) la commedia romantica riesce ancora oggi ad attirare su di sé l’attenzione di una fetta di pubblico molto ampia, complice soprattutto il mix vincente tra gag divertenti e dialoghi frizzanti.
Netflix non poteva certo lasciarsi scappare la ghiotta occasione di guadagnare i consensi degli utenti streaming, e così ha pensato bene di arricchire il suo catalogo con titoli che variano dai classici del genere a quelli meno conosciuti e tutti da scoprire, andando addirittura ad aggiungere un criterio di classificazione appositamente dedicato. Così tra azione, horror e musical, potrete trovare anche la sezione “Summer of Love”. Ma il viaggio del colosso di Los Gatos nella magica terra delle rom-com non finisce qui. Infatti, tra 500 giorni insieme e La verità è che non gli piaci abbastanza, ecco comparire Alex Strangelove e The Kissing Booth con il contrassegno “originale Netflix”: sintomo che la piattaforma abbia deciso di investire proprio su quel genere che ha fatto innamorare schiere di romanticoni e non, generazione dopo generazione. Se alcune tra queste nuove produzioni hanno fatto storcere il naso (vedi la nostra recensione di Ibiza), per altre il passaggio del testimone con gli illustri predecessori è risultato decisamente più convincente.

Stiamo parlando di Come far perdere la testa al capo (Set it up in lingua originale), commedia scritta da Katie Silbermann e diretta da Claire Scanlon (già dietro la macchina da presa per alcuni episodi di Unbreakable Kimmy Schmidt e Brooklyn Nine-Nine) con protagonisti i giovani e promettenti Zoey Deutch e Glen Powell accompagnati dai ben più celebri Lucy Liu e Taye Diggs.
Harper (Deutch) e Charlie (Powell) sono due giovani con tante aspirazioni per il futuro e pochissimo tempo per realizzarle. Lei vorrebbe diventare una giornalista sportiva e lui vorrebbe sfondare nel mondo della finanza. Nonostante siano riusciti ad ottenere un’occupazione nelle compagnie dei loro sogni, i due non riescono ad intraprendere la tanto agognata scalata al successo perché sono entrambi confinati al ruolo di assistente dei loro esigenti capi (Liu e Tiggs). La maggior parte delle loro giornate e del loro tempo libero infatti è dedicata ad esaudire le richieste – talvolta folli – dei boss e sarà proprio quando Harper e Charlie dimenticheranno di comprare la cena ai due che si incontreranno nell’atrio del palazzo in cui lavorano e progetteranno il loro piano di sopravvivenza. I due giovani decidono di sfruttare la conoscenza infinita dei gusti e delle preferenze dei loro capi acquisita in anni di turni sfiancanti per farli innamorare, riuscendo così ad avere finalmente più tempo libero. Tra imprevisti vari il complotto sembra andare a gonfie vele e Harper e Charlie scopriranno che la complicità nata per occorrenza anche tra di loro potrebbe essere qualcosa di più.

In Come far perdere la testa al capo si riconoscono fin da subito i luoghi comuni tipici della commedia romantica: due sconosciuti si incontrano per caso, all’inizio mal si sopportano ma il destino li obbliga a incrociarsi più volte e il resto è storia. Strizzando l’occhio a pellicole come Ricatto d’amore e Genitori in Trappola, il lavoro della Scanlon non presenta nulla di memorabile o fuori dagli schemi. Cosa funziona allora in un film che sa di già visto? Come in ogni rom-com che si rispetti, la prevedibilità del finale è arricchita da una sceneggiatura che regala dialoghi frizzanti e una leggerezza che non sfocia mai in banalità, complice anche una scelta azzeccata del cast principale. Zoey Deutch e Glen Powell – già insieme in Tutti vogliono qualcosa di Richard Linklater – funzionano benissimo e seppur non rimarranno tra le coppie più affiatate viste sullo schermo, hanno una verve convincente che fa per entrambi sperare in una carriera rosea e di successo. Da apprezzare inoltre il richiamo (chiaro ma non invadente) alla realtà dei giovani d’oggi, i quali sono disposti a sopportare richieste assurde pur di riuscire ad avere il lavoro dei loro sogni e che con astuzia e un briciolo di follia riescono a trovare soluzioni in grado di rendere il mondo che li circonda più sopportabile.

Con i grattacieli di New York sullo sfondo, Come far perdere la testa al capo rende omaggio alla classica commedia romantica e nonostante sia difficile stabilire con certezza se il titolo rimarrà negli annali, è certo che regalerà agli spettatori tanti sorrisi e una piacevole spensieratezza.

di Marta Nozza Bielli per DailyMood.it

 

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