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McQueen: arriva il documentario sul visionario stilista inglese

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Da quando Lee Alexander McQueen si tolse la vita nel 2010, l’aura mitica che avvolgeva il suo personaggio e il suo lavoro ha assunto dimensioni ancora più imponenti, e gli omaggi postumi a questa figura geniale e anticonvenzionale sono stati innumerevoli. Così, dopo che gli è stata dedicata un’importante mostra a Londra e New York, intitolata Alexander McQueen: Savage Beauty, la vita e la creatività dello stilista inglese sbarcano ora sul grande schermo.

D’altronde, il cinema ha spesso rivolto la sua attenzione nei confronti del mondo della moda. L’ha fatto con taglienti commedie (su tutte Il diavolo veste Prada), parodie esilaranti (vedi il dittico di Zoolander), graffianti satire di costume (Pret-à-porter di Robert Altman), oppure con i classici biopic su figure di spicco che hanno segnato la storia della moda, sia opere di finzione (ricordiamo quelle su Coco Chanel o Yves Saint Laurent, tra le ultime) sia documentari (bellissimo, Valentino – The Last Emperor).

Inevitabile, quindi, che un personaggio come McQueen venisse prima o poi raccontato dalla Settima Arte. Di progetti in cantiere e in procinto di arrivare nelle sale ce ne sono ben tre, ed il primo è un intenso documentario firmato dai registi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui. McQueen, questo il semplice e diretto titolo della pellicola, dopo la presentazione all’ultimo Tribeca Film Festival, giunge in questi giorni nelle nostre sale ed è pronto ad emozionare anche il pubblico italiano, coinvolgendolo nell’estro visionario del suo protagonista. Quasi due ore di narrazione che trascinano lo spettatore in un appassionante viaggio nella vita dello stilista britannico, dall’adolescenza agli esordi, dall’exploit internazionale ai suoi ultimi giorni. I due registi raccontano dunque il suo apprendistato come sarto, i suoi studi alla prestigiosa Central Saint Martins, il suo lavoro come Direttore Creativo di Givenchy, la sua amicizia con Isabella Blow e la stilista Katy England.

Grazie a filmati di repertorio, home movies, backstage inediti, interviste a familiari ed amici, il film ci immerge nel mondo privato di McQueen, nei meandri del suo genio, nella sua follia creativa. Ci porta dietro le quinte delle sue provocatorie sfilate e, soprattutto, scava oltre la sua icona, affrontando la sua depressione, il suo tormento, i suoi dolori.

McQueen è un’opera che ci restituisce con poesia e malinconia l’esistenza di una figura fuori dagli schemi, che ha saputo rinnovare ed infiammare il mondo della moda. Ma è un film che, allo stesso tempo, ci lascia anche con un forte rimpianto: quello di aver perso troppo presto un grande talento. Chissà cosa avrebbe potuto ancora regalarci e chissà se, in un’epoca in un cui anche gli stilisti passano dietro la macchina da presa (vedi Tom Ford), lui avrebbe intrapreso la stessa strada.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it
Photo Credit:@gettyimage

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