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Ibiza. Un noioso film Netflix di cui nessuno aveva bisogno

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Sin dalla sua nascita Netflix ha dimostrato a tutti di saperci fare. Non solo una semplice piattaforma streaming dedita alla distribuzione di contenuti (originali e non), ma anche un’azienda che basa il suo successo sul rapporto con gli utenti, da sempre posti al centro delle proprie strategie aziendali. Un lavoro di marketing e comunicazione diretto e dinamico, dove ogni scelta è studiata nel minimo dettaglio.
Ecco allora che Ibiza, film diretto da Alex Richanbach e prodotto dal comico Will Ferrell e dal premio Oscar Adam McKay, sembrava essere l’ennesima scelta azzeccata: distribuito a ridosso dell’estate, con una trama dai toni freschi e spensierati sviluppata sullo sfondo di una delle mete preferite dai turisti in cerca di divertimento, la pellicola aveva le carte in regola per essere adatta ad ingannare l’attesa delle tanto agognate vacanze. Le premesse erano buone, purtroppo però il risultato non ha soddisfatto le aspettative.

Harper (Gillian Jacobs) vive a New York e lavora in una prestigiosa azienda di PR, guidata da una donna tanto stressata quanto irriconoscente del lavoro dei suoi collaboratori. Contro ogni aspettativa, il capo decide di dare alla ragazza la possibilità di andare in Spagna per agganciare un nuovo cliente e di dimostrare finalmente quanto vale: Harper non se lo fa ripetere due volte e quando informa le amiche Nikki (Vanessa Bayer) e Leah (Phoebe Robinson) della sua partenza, le due decidono di aggregarsi a lei per vivere un’imperdibile vacanza in Europa.
Arrivate a Barcellona, le ragazze decidono di festeggiare in un locale dove Harper viene notata dal famoso dj Leo West che le lascia il numero di telefono e il giorno dopo le chiede di raggiungerlo a Ibiza. La ragazza all’inizio è frenata dalle sue responsabilità di lavoro, ma si lascia facilmente convincere dalle due amiche che non vedono l’ora di trascorrere una notte folle sull’isola.

Era il 2011 quando nelle sale cinematografiche arrivò Le amiche della sposa, commedia diretta da Paul Feig con protagoniste Kristen Wiig e Melissa McCarthy. Un film che sicuramente non rientra negli annali del cinema, ma che è riuscito a dimostrare come anche le donne possano far ridere e abbiano voglia di divertirsi tra alcool, party bizzarri e sesso occasionale, proprio come la controparte maschile vista in tanti altri film dello stesso genere. Negli anni successivi altre pellicole hanno seguito la stessa strada (da Bad Moms a Crazy Night – Festa col morto) e pur non avendo ottenuto lo stesso successo di pubblico e critica, hanno contribuito a consolidare l’idea che una commedia possa essere sorretta da un cast al femminile.
Forse l’obiettivo iniziale con Ibiza era proprio quello di continuare questo filone, strizzando anche l’occhio ad un pubblico più giovane. Ma il risultato finale, dispiace dirlo, fa acqua da tutte le parti.

Nonostante il soggetto iniziale non fosse dei più originali, con una scrittura brillante avrebbe potuto dar vita ad una storia magari non memorabile, ma sicuramente con più logica rispetto al lavoro svolto dalla sceneggiatrice Lauryn Kahn, la quale non riesce a destreggiarsi tra le dinamiche che ha impostato nell’incipit, con il risultato di non svilupparne alcuna.
La carriera della protagonista risulta essere solo di contorno (addirittura la ragazza non riesce a siglare l’affare grazie alle sue capacità o alla sua arguzia ma anzi, in base alle sue scelte sarebbe andato tutto in fumo), quello che doveva essere il “viaggio della vita” non ha nulla di memorabile, e la liason tra Harper e il bel dj (interpretato da Richard Madden, che ci auguriamo torni presto a ricoprire ruoli più rilevanti come già fatto in Game of Thrones e ne I Medici) è con molta probabilità una tra le meno appassionate e intriganti viste sullo schermo. Nemmeno l’amicizia tra donne – che poteva essere uno spunto interessante per dare al film un minimo di profondità – è avvincente, e non crea quell’idea che tra le tre protagoniste possa esserci verosimilmente complicità e affiatamento; un peccato, soprattutto perché il potenziale comico delle attrici (tutte con un curriculum di tutto rispetto nella comedy a stelle e strisce) non è stato sfruttato.

Ibiza è un insieme di immagini che scorrono via veloci senza lasciare nulla dietro di sé, portate sullo schermo da una regia apprezzabilissima, se solo si fosse trattato di un videoclip. Ma qui stiamo parlando di un film, e in questo caso dobbiamo ringraziare il signor Netflix per non averci fatto spendere i soldi del biglietto: siamo sicuri che la piattaforma possa offrire molti altri contenuti interessanti che faranno finire presto Ibiza nel dimenticatoio.

di Marta Nozza Bielli per DailyMood.it

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