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Oscar 2018: tra gli attori, favoriti Gary Oldman e Frances McDormand

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Lui, nonostante una carriera straordinaria, non ha mai vinto un Oscar ed è soltanto alla sua seconda nomination. Lei, invece, un Oscar a casa ce l’ha già e ne ha sfiorati diversi. Parliamo di Gary Oldman e Frances McDormand, i superfavoriti nelle categorie miglior attore e miglior attrice: difficile che questi due straordinari interpreti domenica notte escano dal Dolby Theatre senza la statuetta.

Il primo è l’autore della performance dell’anno, assolutamente mimetica, eccezionalmente trasformistica e metamorfica, nei panni di Winston Churchill nell’acclamato L’ora più buia. L’attore britannico sfoggia la sua migliore interpretazione di sempre, in quello che possiamo definire il ruolo di una vita. Figuriamoci, Oldman di interpretazioni memorabili ce ne ha regalate tante in passato (su tutte quella di

Dracula nella trasposizione cinematografica del romanzo di Stoker firmata da Francis Ford Coppola), ma in questo caso ogni aggettivo per il suo lavoro è superfluo. Oldman sullo schermo è a tutti gli effetti Winston Churchill: ne ripropone fedelmente la tonalità vocale, il carattere, le movenze fisiche, avvolto in un trucco che lo rende completamente irriconoscibile. La consegna dell’Oscar, domenica, sembra solo una formalità. Ma, come sottolineiamo sempre, niente è scontato nella notte più attesa dell’anno. E allora diamo uno sguardo a chi potrebbe “scippare” sul filo di lana la statuetta all’interprete inglese.

Daniel-Day-Lewis

Lo sfidante più accreditato è senza dubbio Daniel Day Lewis, candidato per quello che – come da lui dichiarato – sarà il suo ultimo ruolo sul grande schermo. Maestoso, elegante, addirittura sublime nella sua interpretazione ne Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, il tre volte premio Oscar, se non ci fosse Oldman, meriterebbe un’altra statuetta (e quante altre ne avrebbe meritate in passato!). Dietro di lui scalpita la promessa Timothée Chalamet, che in caso di vittoria sarebbe il più giovane vincitore di sempre nella categoria miglior attore protagonista. Con un passato da rapper, Chalamet è magnifico nel dar vita alle emozioni dell’educazione sentimentale raccontata da Guadagnino in Chiamami col tuo nome. La nomination (sacrosanta e meritata), però, può bastare.

Altra rivelazione dell’anno è Daniel Kaluuya, protagonista di Scappa – Get Out e recentemente vincitore, per questo ruolo, del BAFTA come miglior stella emergente. Il film è uno dei cult di questa stagione cinematografica e Kaluuya è impressionante per come si cala alla perfezione nell’atmosfera atipica di questo horror-comico sul razzismo. Continueremo a sentir parlare di lui, senza dubbio. Infine, l’ultimo candidato è Denzel Washington, in lizza per il ruolo dell’avvocato con sindrome di Asperger in Roman J Israel. L’attore, già con due statuette in carriera, non ha praticamente nessuna chance di vittoria, anche perché – diciamolo senza problemi – la sua è stata una nomination “dell’ultimo minuto”: al suo posto doveva esserci il brillante James Franco per il suo The Disaster Artist. A lui, però, le presunte accuse di molestie sono costate tanto.

Ora torniamo alle attrici. Come detto, la McDormand è in pole, ma in questa categoria la sfida sembra

Frances-McDormand

più agguerrita. Molto più agguerrita. Chi ama gli Oscar e li segue con passione ogni anno, può confermarlo: una cinquina così non si vedeva da tempo. La signora Coen merita il riconoscimento per il ruolo in Tre manifesti ad Ebbing, Missouri, quello di una madre che cerca giustizia per la figlia uccisa: l’attrice, vincitrice come protagonista nel 1997 per Fargo, si muove perfettamente nell’atmosfera da dark comedy costruita dal regista Martin McDonagh e veicola con la solita efficacia e il solito humor la sofferenza del suo personaggio. Un’interpretazione fatta di sfumature e di cambi di tono che le è valsa già il Golden Globe e il BAFTA. Col fiato sul collo della McDormand, nel rush finale per la statuetta, c’è sicuramente Sally Hawkins, commovente ne La forma dell’acqua dove interpreta una ragazza muta che si innamora di un mostro marino al tempo di musical. La sua performance è una danza silenziosa che sfiora la poesia. Un premio a lei non sarebbe uno scandalo, anzi!

Subito dietro all’attrice di Del Toro, ecco un altro terzetto niente male, per usare un eufemismo: Saorsie Ronan per Lady Bird, che a soli ventiquattro anni è già alla sua terza nomination dopo quelle ottenute per Espiazione e Brooklyn; Margot Robbie per I Tonya, dove ci regala una performance tanto fisica quanto emotiva, per come danza splendidamente sul ghiaccio e per come rende la (vera) isteria e follia del suo personaggio (la celebre pattinatrice sul ghiaccio Tonya Harding); ed infine, la regina delle regine, Meryl Streep, giunta con The Post a ventuno (21!!) nomination. Inutile aggiungere altro.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

 

 

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