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La ribattina di Enzo Cianci : quando il musicista è anche artigiano

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Tra gli stand musicali del FIM – la Fiera Internazionale della Musica che animerà dal 26 al 28 Maggio 2017 la Fiera di Erba – , ecco comparire una curiosa novità musicale per chitarristi e non, nel pieno del “sentimental mood” della musica in generale: la “ribattina” di Enzo Cianci.

Questo meccanismo a ventosa è appunto una rastrelliera a martelletti ribattenti per strumenti a corda,  che viene presentata in prima assoluta proprio allo showroom 2017 – sezione Made in Italy – della Fiera Internazionale della Musica a LarioFiere.

Incontriamo il musicista-artigiano che l’ha realizzata – direttamente dopo il lungo viaggio da Salerno – presso il suo stand in fiera e lo intervistiamo per comprendere meglio le componenti di questo “sentimental mood” nella musica per chitarra ed in particolare, quando si parla delle novità strumentali in ambito musicale.

 


DAILYMOOD.IT: Benvenuto e grazie per averci concesso l’intervista. Prima di tutto, vuole fornirci qualche notizia biografica su di Lei ed il suo lavoro?

Enzo Cianci: Sono nato musicalmente con la chitarra classica quando avevo solo 11 anni, poi passai al basso elettrico e creai la mia prima band. Ho avuto maestri importanti per la mia formazione, tra cui Stefano Cerri (oltre che Alessandro Altieri e Vito Morcaldi).

DM: Si è quindi sempre dedicato sempre e solo alla musica?
EC: Diciamo che ho fatto tante esperienze e spesso proprio a cavallo tra la musica ed il teatro, anche come scenografo.

DM: Quindi ora come si considera? Un artigiano del “sentimental mood” della musica o un musicista?
EC: A dire il vero solo a novembre 2014 ho registrato “TROPPO LENTO”, il mio primo concept-album pubblicato poi – con l’etichetta Geco Sound Italia – a metà ottobre scorso. La ribattina nasce grazie alla mia passione musicale proprio da un “sentimental mood”: stavo suonando e, grazie al suono/rumore di un pennello che batteva e ribatteva, ho avuto allora l’intuizione ritmica. Poi, passo passo, tutto il resto si è sviluppato.

DM: Come una sottile deviazione poetica del suono?
EC: Anche, ma è grazie a quel pennello che ribatteva che ho cominicato a studiare, fruttare e cercare di utilizzare la suggestione cercandone i suoni e costruendo i primi rudimentali ingranaggi.

DM: E’ stato il sentimental mood della chitarra a dettare per Lei la scelta di realizzare proprio una “ribattina”, ovvero una rastrelliera a martelletti ribattenti e perchè proprio per strumenti a corda?
EC: La ribattina è un oggetto di legno molto semplice. Una rastrelliera a martelletti ribattenti per strumenti a corda che ho ideato e realizzato interamente da me. Non sono nè il primo ne l’ultimo che lo fa. Ma di sicuro non è un caso che trova applicazione prevalentemente proprio per strumenti a corda.

DM: Come si presenta come ingranaggio e secondo lei, trae ispirazione da un modo di intendere la musica come “sentimental mood” ?
EC: Non sta a me dirlo, di sicuro l’ingranaggio si presenta come una rastrelliera alloggiante dei martelletti, niente più. Il tutto è poi assemblato nella parte alta da un asse metallico trasversale che nel complesso permette un movimento a cerniera.I miei pezzi sono tutti realizzati a mano da me. I martelletti funzionano similmente al pianoforte e il suono non tradisce le aspettative.

DM: Si, tutto molto suggestivo. Ma allora potremmo definirlo un “sentimental mood” della chitarra?
EC: Tecnicamente questa è “suggestione”. Data dai martelletti che possono essere azionati in numero a piacimento direttamente con le dita, a palmo aperto o usando un plettro sulle corde.Sta poi alla fantasia di ciascuno. L’inclinazione dello strumento fa il resto per relizzare la suggestione: in avanti, perpendicolare o reclinato all’indietro, per accentuare l’espressività, per esempio.

DM: Come fossero degli effetti “speciali”?
EC: Le suggestioni sono molte e gli effetti principali sono il delay, il tremolo. Avrei voluto portare una biglia per poterlo spiegare meglio, perchè l’effetto è proprio come una rimbalzante…. Poi usandoci insieme il plettro si riescono addirittura a realizzare degli effetti percussivi , utili in particolare per il genere etnico e folk.


Concludendo, un piccolo oggetto artigianale fatto a mano, rende possibile effetti e suggestioni in modo nuovo, che solo il tempo dirà se entrerà a far parte di una nuova ricerca del suono, nel segno del “sentimental mood” della musica, o meno.
Resta il fatto che questa ricerca continua di suoni da parte di artigiani e musicisti è sempre più apprezzata, in modo particolare durante fiere, come appunto quella del FIM. Forse perchè essa stessa, l’idea di una Fiera musicale, riporta in sè quella voglia di vivere la musica come un’attitudine che ammalia e crea emozioni, con i musicisti e per i musicisti . Ed è proprio in questo modo che le nuove idee (oltre che scoperte di mood musicali) di tutti i tempi, continuano a regalare tonalità espressive inedite e sicuramente interessanti.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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