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Apre FIM 2017: il mercato della musica attraverso i mood dei generi musicali

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Da qualche anno, il mondo della musica in generale, è sempre più nel “mood”, tanto che molte sono le iniziative, gli eventi e i festival che anche i principali atenei e conservatori italiani tendono a promuovere e patrocinare.

Infatti, anch’essi hanno sempre più a cuore la formazione delle nuove leve musicali, percependo la necessità di esperti nel campo della musica a 360 gradi. Per quest’anno è quindi giusto citare il FIM, ovvero la Fiera Internazionale della Musica di Erba – per il quale c’è grande attesa – ideato da MAIA e organizzato in collaborazione con la freepress BigBox.
Questa manifestazione italiana dal respiro internazionale, appare legata al mood della musica a 360 gradi, dedicandosi in particolar modo ai musicisti e agli appassionati del settore. Nella bella cornice della Sala Foyer Verdi al Conservatorio di Milano, si è svolta il 5 Maggio la conferenza stampa di presentazione della prossima edizione della manifestazione, che si svolgerà alla Fiera di Erba dal 26 al 28 Maggio 2017.

Un evento ligure divenuto lombardo e sempre più internazionale, nato per stimolare “dal basso” e giunto alla sua quinta edizione con il contributo di Regione Lombardia, Lariofiere, Fondazione Cariplo, Bennet Gallerie Commerciali, Trenord, Renault Autovittani, L’ alveare associazione.

E cosi, accanto agli stands musicali, ecco quest’anno anche un ricco cartellone di workshops e di seminari con molte iniziative che, come viene ribadito dall’organizzatore del FIM, Verdiano Vera, vuole essere anche “un grande villaggio musicale, aperto a tutti, oltre a un importante momeno di formazione ed informazione, di incontro e confronto, oltre che naturalmente di divertimento “. Come recita il comunicato stampa, il FIM è infatti nato “per stimolare dal basso la relazione tra musicisti e fornitori di prodotti e servizi, dando un nuovo impulso al mercato della musica attiva in Italia”, ed è proprio questo l’aspetto che colpisce maggiormente.
Il mood della musica a 360 gradi, attraverso la sua produzione e il suo consumo come bene musicale (e performativo), ma con molte iniziative rivolte anche ad un pubblico semplicemente composto di appassionati, con l’occhio attento tra i tanti, di Piero Chianura, oltre che per le applicazioni tecnologiche di settore e la grande musica dei Conservatori, quest’anno molto ben rappresentato dalla presenza dei Direttori del Conservatorio di Milano e del Conservatorio di Como e del bel progetto rivolto alle scuole che affianca il FIM, al fine di sottolineare l’importanza di sviluppare le competenze relative alla musica.

Infine, solo per citarne alcuni, il mood della musica come elemento performativo (e non solo di accompagnamento), di Federico Bonsignori docente della Filarmonica di Pisa che ritroviamo dopo Expo2015, fino ai concerti Visual del maestro Alessandro Marangoni che debuttò nel dicembre 2007 con un recital al Teatro alla Scala di Milano, in un omaggio a Victor de Sabata nel 40° anniversario della morte, insieme a Daniel Barenboim. Si segnala tra  i molti nomi notissimi, guidati sotto la conduzione di Jocelyn Hattab, la presenza di Mario Lavezzi e Dario Baldan Bembo, Omar Pedrini e Gianni Sibilla e Almamegretta.
Verrà inoltre ricordata la figura di Elvis Presley nel quarantennale della sua scomparsa grazie a Antonio “Rigo” Righetti ed i The King, Elvisway e TCB Band Italy.

E poi, i grandi nomi degli ospiti internazionali, tra cui si cita David Cross (ex violinista e tastierista dei King Crimson), David Jackson, David Knopfler (tra i fondatori dei Dire Straits nel 1977), ed Arthur Brown , un vero e proprio pionere dell’ Art Rock, intesi sì come grandi nomi ospiti da premiare con il FIM AWARD , ma una sintesi di quel patrimonio culturale, storico e ambientale che è la musica mondiale.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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