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Stella Jean FW 2017-2018 – Cold War

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E’ nel freddo intenso dell’enigmatica Guerra Fredda che si orientano le linee della Fall Winter 2017-2018 di Stella Jean. La tangibile tensione di un conflitto non esploso si insinua attraverso la percezione dello U.S. Army, corredato di passamanerie e dettagli ricamati di medaglie e gradi militari, che si alterna alla vivace immediatezza di stampe figurative e dipinti a mano ispirati ai fiabeschi naïf del contraltare russo.

Abiti, eco-pellami ed eco-pellicce si accendono di colori saturi d’ispirazione sovietica.
Gonne che si trasformano in abiti e viceversa, a sottolineare l’intensiva funzionalità (a sottolineare l’estrema versatilità), naturale (necessaria) conseguenza in tempi di conflitto. Il ghiaccio delle ostilità scricchiola, si sgretola insieme con il crollo a Berlino di un muro pesante 28 lunghi anni, monito mancato delle tante, troppe barriere che ancora oggi continuano ad ergersi, nel nome di una “photoshoppata” civiltà, per separare, imprigionare, violare, diritti e libertà di popoli e culture.

Quando l’aurora boreale e il vento siberiano lasciano il passo al fascino dell’Oriente più vicino, crocevia di culture millenarie, l’odore del conflitto si fa acre e irrompe nella collezione con un pezzo denso di storia e significato a ricordarci che la guerra non è mai stata tanto fredda. La clutch “Propaganda”, concepita a Damasco a partire da una scatola del backgammon, gioco tradizionale popolare in Siria, rappresenta il piccolo bagaglio di chi fugge e porta con sé un distillato di sapere, memoria e speranza. Nel deserto della distruzione, questa minaudière, simbolo di resilienza per genesi, lavorazione e tragitto, è stata realizzata in un laboratorio artigianale di Damasco e, nascosta in un furgoncino notturno, ha proseguito il suo viaggio fino a Beirut per poi raggiungere l’Italia (Milano) facendosi “megafono” di una cultura che non vuole soccombere.

Resistenza a chi ci vorrebbe, in una diversa scacchiera, perfetti soldati ed ubbidienti pedine della perfetta strategia del dividi et impera.

Il claim “One, No One and One Hundred Thousand Kilometres” spicca su t-shirt e abiti in maglia a simboleggiare:

Uno: si parte dal proprio territorio di nascita e formazione con il sapere della tradizione e lo sguardo al futuro;
Nessuno: zero km è l’interiorità di ciascuno, un viaggio all’interno di sé per pescare nella propria memoria;
Centomila: i chilometri che scegliamo di percorrere partendo dal nostro angolo visuale per spingerci all’interno di storie e culture di popoli lontani. Con il fine di creare imprese e trade che preservino le tradizioni di comunità locali e l’infinito patrimonio di antichi saperi a rischio di estinzione, innescando un meccanismo d’indipendenza che scardini il fallimentare assistenzialismo.

Un esempio di come la moda, oltre l’estetica, possa trasformarsi in uno strumento di contro-colonizzazione e divenire veicolo ed espressione culturale per una crescita e un affrancamento al contempo economico, sociale ed etico.

MUSE
Katherine Johnson
Roza Egorovna Šhanina

CAPI
Capi ispirati al mondo russo e al mondo militare, con applicazione di medaglie, gradi e passamanerie sovrapposti a camicie e chemisiers in tessuti classici della camiceria a quadri o in tessuti stampati con i motivi della collezione; cappotti, giacche e gonne con applicazione di frange, lacci e pon-pon; giacca e cappotto in eco-visone con costine a contrasto e motivi yoruba; cappotto e giacca in eco-visone e in eco-pelliccia maculata con applicazione di medaglie o passamanerie; giacca in tessuto cerato tipo barbour con applicazione di medaglie; capospalla in velluto trapuntato a motivi yoruba; maglie e abito in maglia da ciclista con ricamo “One, No One and One Hundred Thousand Kilometres”; maglie con stampa motivi naïf russi o ricamate con gradi e medaglie militari; top, abiti e maglie con ricamo circolare intorno al collo; abiti, gonne e top con ricchi ricami con filo di lana o con perline; abiti da sera e gonne con pannelli stampati o ricamati; abito lungo da sera con collo e polsi rimovibili preziosi; abiti tagliati sopra il seno, trasformabili in gonne.

MAGLIERIA
Tutti i capi di maglieria sono stati realizzati e ricamati interamente a mano in Umbria, Italia, dalle artigiane locali.

STAMPE
Stampe a motivi wax, kente, stampe di ispirazione yoruba, stampa figurativa tipo naïf russo, stampe di ispirazione russa (galletti e fiori con effetto punto croce, balze russe)

COLORI
Toni saturi (rosso, blu, verde), toni invernali (nero, marrone, grigio, verde militare, bordeaux), cipria, ruggine, oro

LUNGHEZZE
Maxi, midi, mini

TECNICHE
Stampa su tessuto, ricamo a filo, ricamo con elementi 3d (paillettes, perline), laminatura su tessuto

MATERIALI
Cotone smerigliato, flanella, panno, tessuti uniti da capospalla e pantalone (principe di Galles, ecc.), mikado, crepe de chine, tessuti da camiceria a quadri, eco-visone, eco-pelliccia maculata

FORME
Over, fluide, ad anfora, mannish, ladylike

ACCESSORI
BORSE

Clutch “Propaganda” ispirata al gioco del backgammon e realizzata in Siria dal designer siriano Asaad Khalaf
Lunch box inspired bag
Zaino rettangolare rigido

SCARPE
Stivaletti boxe con tacco, lacci e profili a contrasto
Galosce antipioggia
Sandalo flat con cinturino e profili a contrasto
Scarpe da ballo in raso con tacco

CINTURE
Cintura in visone con passamaneria e pon pon

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