Eventi

I lustrini e le paillettes come ricami di luce

Published

on

Le sale del settecentesco palazzo che ora si chiama “Palazzo Morando-Costume Moda Immagine“, è per i milanesi un luogo noto, vuoi per la posizione, in via Sant’Andrea accanto a via Monte Napoleone, vuoi perchè è un lascito che ha dato vita a tante location per esposizioni molto differenti tra di loro: una permanente, legata alla casa ed ai suoi arredi, una per la pinacoteca e mostre contemporanee e, dal 2010, l’esposizione a rotazione (per la fragilità dei materiali) dell’enorme patrimonio storico di abiti ed accessori del comune di Milano.
Sino al 2 Luglio 2017 sarà possibile visitare nei suoi locali, dotati di una illuminazione creata ad hoc per gli abiti esposti tra i quali Giunta, Oleg Cassini, Roberto Cavalli e A.Scorta, la bella mostra in omaggio a Grazietta ButazziRicami di Luce: paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando“. Un viaggio che percorre svariati secoli (dal 1770 al 2004) e che vede indiscussi protagonisti olii, vinili e squame di pesce che danno vita a lustrini milleluci. Partendo dalla lamina con cui venivano ricavati i dischetti, per arrivare al foro centrale attraverso cui passava il punto che li “ancorava” al tessuto, le paillettes di mezza europa si incontrano a Milano e si raccontano: fatti di una lamina sottilissima d’argento verniciata, i paillons, ritagliati nella forma necessaria e applicati anche forandoli direttamente con l’ago, attraverso vari tessuti arrivando all’uso dei fili di seta per “l’ancoraggio”. Interessante la sezione sulle paillettes che erano prevalentemente circolari, piatte e bombate dove solo al microscopio è visibile lo “smusso” all’inizio della fessura, prodotto dallo strumento impiegato dalla lavorazione. Ed ancora sono gli abiti ed i tessuti più antichi a colpire. Quando a prevalere era il punto “filza”, con punti indietro e punti incrociati dal centro ai bordi. Interessante la sala dedicata alla moda del periodo napoleonico con l’allestimento di un abito non finito. Quando le regole vestimentarie erano state imposte dall’imperatore infatti, l’obiettivo era l’industrializzazione del settore della moda. Forse per questo vi è esposto un abito probabilmente lavorato e tagliato per la sorella dell’imperatore, solo sagomato in ogni sua parte ma mai assemblato per essere indossato. Proseguendo per le varie stanze, si arriva ai lustrini in gelatina colorata animale dei primi del novecento che spopolarono ad Hollywood in quegli anni (benchè il lustrino perdesse il colore e macchiasse la pelle e non potesse poi essere lavato) , fino all’arrivo degli anni ’50 e l’uso per i lustrini della cellulosa e del pvc che poi trionferà nella moda degli anni ’60. Un viaggio fantastico e con l’interessante compagno di viaggio: una approfondita guida -gratuita- offerta all’ingresso ricca di curiosità e approfondimenti. Una mostra nel costume e nella moda da non perdere per un patrimonio pubblico che andrebbe sempre così valorizzato.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Click to comment

Trending