Style & Luxury

La fashion street del jeans made in Italy di Roy Roger’s

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La nuova collezione donna, uomo e bambino SS2017 di Roy Roger’s è stata presentata durante il press day del 26 ottobre in via Morimondo 23 a Milano.

Una collezione che fa pensare subito al jeans Roy Roger’s in particolare proprio perchè un prodotto jeans tutto italiano che proviene dalla storia: dal lontano 1952 quando l’Italia era quella delle fabbriche e la voglia di ricostruirla dopo la guerra rincorreva sempre più il mito americano, ha conquistato il mercato del denim con una proposta sempre nuova ed attuale. L’orgoglio per la tradizione c’è sempre nella collezione, una cérta idea di stile, con capi pensati per il total look ma che possono anche essere combinati insieme, ma quello che colpisce è che in questa collezione, la scelta dei volumi rimanda sempre alla storia, ma senza mai cadere nei canoni classici; con il logo di Roy Roger’s sempre bene in vista (una piccola tasca anteriore per le monete) e quel piccolo triangolo nero cucito sulla tasca posteriore destra che lo rendono riconoscibile in tutto il mondo, sempre e per sempre. E non solo per i pantaloni jeans, ma anche per il resto dei capi della collezione. Una cèrta idea di stile. E forse proprio per questo all’inizio dell’anno, nessuno si era poi molto stupito che uno dei piu’ grandi fotografi di street style divenisse un designer-stilista per Roy Roger’s.

Parlando delle innovazioni presentati in questa collezione dal gruppo manifatturiero 7bell non si può quindi non mettere in risalto l’attenzione per il cliente ed per il suo stile di vita, oggi come ieri. Ne emerge un’idea di una persona contemporanea, che indossa Roy Roger’s perchè sicuro del suo passato ma sempre attuale, nel suo modo scanzonato di intendere la vita. Un’idea quasi “monella”, quella della nuova collezione, quasi “birbante” dove paiono essere tornati di moda (se non lo fossero più stati) i jeans tanto amati dalla fashion street stile , di grande qualità made in italy, che rendono la stoffa dura del denim quasi un tessuto morbido che avvolge il corpo (in particolare in quello femminile) esaltandone la linea. E’, infatti, la linea affusolata del capo a colpire. Quella linea che accompagna il cavallo dei pantaloni, per esempio, tanto da incuriosire e forse, chissà, ammaliare chi l’osserverà indossato. Fa la differenza questo continuo rimando nell’aver realizzato dei capi che sono la sintesi tra chi vede il capo indossato e chi lo indosserà realmente. Ed è questa capacità di sintesi a rendere la collezione interessante. La cucitura che torna poi morbida dal ginocchio in giù, con il tessuto che non comprime ma si ammorbidisce sul corpo, fanno il resto; un denim che si ispira ai corpi delle donne e degli uomini, a quelli belli e sensuali che sono un po’ le icone e i testimonial che sono stati scelti ma che sembrano ricordare anche icone più lontane, di quei favolosi anni che furono: quasi a voler incarnare il mito delle donne giovani e belle, novelle Brigiette Bardot pronte a conquistare il mondo. L’importanza della tintura e della scelta cromatica dei colori fanno il resto, ove i lavaggi del denim fanno sempre la differenza, in tutto. Ecco quindi come la collezione Roy Rogers ammali, emergendo in un mercato dove a fare la differenza sono i dettagli che diventano caratteristica di chi li indossa. E Roy Rogers’s, di attenzione per i dettagli ne ha da vendere.

di Cristina Chiochia per DailyMood.it

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