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Il GAM e UBS insieme per “Sei stanze, una storia ottocentesca”

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Ubs, abbiamo già avuto di dirlo in occasione della mostra fotografica di Annie Leibovitz, vive e respira si di mercati finanziari, essendo una banca, ma è spesso partner in progetti culturali di ampio respiro e che arricchiscono e rendono sempre più viva ed attuale la vita delle città in cui operano.

Insieme alla Galleria d’Arte Moderna di Milano ha avviato nel 2013 una partnership a sostegno dell’arte e della cultura destinata alla città, il progetto UBS Next / Art e proprio in questi giorni si sta concludendo un interessante progetto che ha patrocinato dal titolo: “Sei stanze, una storia ottocentesca” che, nella sua semplicità ha portato alla luce ,accendendone però i riflettori, il ricco patrimonio dei depositi del museo stesso; un patrimonio “dimenticato” dai visitatori del GAM, ma ricco e molto ben conservato spesso altrettanto bello ed importante di quello esposto.

@ Canella Carlo – Ritratto di Giuseppe Canella

Veri e propri gioielli di paesaggistica e ritratti d’autore che rivelano come la mancanza di riflettori sia semplicemente spesso mancanza di fondi e che, in mostre come questa invece, si permetta alle realta’ museali non solo di farsi conoscere in modo nuovo, ma attraverso la storia dei suoi capolavori più cari e spesso, piu’ nascosti. Piu’ di una mostra quindi, ciò che è possibile vedere in “sei stanze: una storia ottocentesca” che si sviluppa appunto nelle sei stanze del primo piano del museo, perchè si rivela un percorso emozionale, volto proprio alla scelta di seguire la propria vocazione di “portare alla luce” capolavori interni al museo stesso.

In sintesi con questo nuovo modo di realizzare una mostra, migliorandone le energie, UBS interviene in modo sapiente per offrire occasioni per raccontare l’identità dei luoghi che segue, sviluppandone e potenziandone le attività. Grazie al percorso ideato poi dal museo stesso infatti, si rende visibile ciò che normalmente non lo è rendendolo non solo apprezzabile ma “amabile”. I dipinti esposti sono articolati come dice il nome, in sei sezioni che riportano fedelmente alla ricerca di figura tipica dell’800: nella prima sala il ritratto, nella seconda il paesaggio, poi scene di genere, nature morte ed infine assaggi di realismo e simbolismo, di cui il Museo è ricco. 62 capolavori mai esposti prima, in un percorso ben organizzato e delinato e che essendo conservati nei depositi della Galleria d’Arte Moderna rappresentano una miniera, un patrimonio nascosto che testimonia la storia di tante donazioni, depositi, lasciti ereditari che in modo particolare lo scorso secolo, hanno fatto la storia di questo museo. Da non perdere.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

Photo Credit: http://www.gam-milano.com/it/mostre-ed-eventi/mostre/

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