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Il mood delle suggestioni oltre il magalog di Benetton

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L’esperienza dei Cube ovvero “come si vestono gli esseri umani”?

La blogger Tessa Masazza è stata solo una delle protagoniste dei “Cube” in piazza XXV aprile a Milano per l’iniziativa di Uniterd Colors of Benetton per veder cambiare l’umore di Milano. E cosi, per tutto il week end, molti turisti e milanesi, si sono cimentati a cambiare l’umore della città all’insegna del mood delle suggestioni che è alla base di molto di quello che si è visto e proposto nella Settimana della moda Milanese tanto che TheoneMilano ha anche creato un nuovo termine: “haut a porter”, per descrivere un nuovo target di riferimento riferendosi alle parole heritage, modernità, artigianalità e creartività. Ma a ben guardare, il progetto offerto da United Colors of Benetton davanti a piazza XXV aprile a Milano, va ben oltre la sola suggestione e si avvicina molto alla realtà dei consumi, alla gente, cercando di portare il mondo della moda in uno spazio di “bene comune”, per farne poi un’esperienza quasi tra le pareti “domestiche”.

Ecco in estrema sintesi, il senso dei tre box i “cubi emozionali”, che esemplificano le tre collezioni Benetton, dove le tre modelle diventano promoter che accompagnano lo spettatore in un vero e proprio percorso emozionale che lo renderà, proprio lui, il vero protagonista sui monitor laterali delle pareti del box scelto stesso: con nome, età e professione. E cosi, all’elaborazione dei progetti di storytelling che sono focalizzati essenzialmnete sulla narrazione di ministorie curiose ed interessanti che a luglio proprio Benetton ha lanciato con la nuova rivista, spesso abbinate con i propri prodotti commerciali creando il suo nuovo “magalog“. Ecco che la felice intuizione cartecea, il “magalog” appunto (ovvero il magazine ed il catalogo insieme), è per Benetton non è solo il rendere su di un unico supporto cartaceo (o digitale) che sviluppa l’idea commerciale o di brand, legandolo appunto ad una suggestione, un mood, ora in mezzo alla strada, diventa reale nei mini spot che è possibile girare nei cubi.

Una vera e propria esperienza di storytelling in un percorso emozionale che rende cosi il prodotto indubbiamente non solo un capo finalizzato alla vendita, ma una vera e proria filosofia di vita che il pubblico ed i passanti, se vogliono,possono testimoniare. Ecco quindi come la felice sintesi della campagna “Clothes for humans” arrichisce persone e non personaggi questa settimana tanto speciale a Milano. Non quello che si è visto sulle passerelle, ma quello che la gente indossa tutti i giorni, sceglie , commenta o ironizza, tra voglia di apparire ed essere cercando di testimoniare e, forse, rispondere alla semplice domanda della campagna lanciata dal brand: come vestono gli umani di tutto il mondo?.

Nella piazza, ad un passo da Corso Como ed i suoi locali, ecco nei box donne, uomini, bambini (e possibili clienti ) consegnare felici carte d’identità alle modelle -promoter non solo aspettandosi l’omaggio finale, ma credendo in quell’esperienza emozionale. Aspettando che la tendina possa offrire, alzandosi e chiudendosi, il “loro” momento per “sentirsi umani” e rendere, chissà, più felice la città. Le linee del brand tra cui scegliere, sono tre: Dress Up per il lavoro, Dress Down per i momenti di relax, Dress To move per chi ama lo stile sportivo sono li, nelle mini-location dei cubi ad offrire spunti su come potersi vestire e, forse, sentire. Perchè , in fondo, è per loro, gli umani, che si fanno i vestiti.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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