Venezia 73

La madrina Sonia Bergamasco apre il sipario su Venezia73

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La madrina Sonia Bergamasco ha aperto la 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Evidentemente emozionata, l’attrice reduce dal grande successo di Quo vado?, per il quale ha anche ottenuto una nomination ai David di Donatello, ha condotto con classe ed eleganza la cerimonia d’apertura del festival. All’inizio un po’ impostata, la Bergamasco si è poi districata con disinvoltura nella presentazione, dimostrando di meritarsi questo importante ruolo affidatole dalla direzione e risultando, alla fine, di gran lunga una delle migliori madrine (se non la migliore) dell’ultimo decennio.

Sul palco, davanti alla folta platea della Sala Grande del Lido, sono passati il presidente della Biennale Paolo Baratta, che ha ringraziato le istituzioni e ha doverosamente ricordato le vittime delle tragedie di questi giorni, il direttore artistico Alberto Barbera, la giuria della sezione Orizzonti e quella del concorso principale, presieduta dal regista Sam Mendes. Quest’ultimo, prima di prendere il microfono, è stato omaggiato con un breve montaggio di scene dei suoi lavori cinematografici, passando dal film che gli è valso l’Oscar American Beauty ai suoi grandi successi come Era mio padre e gli ultimi 007 Skyfall e Spectre. Mendes ha ringraziato Barbera ed elogiato il suo lavoro: “Il direttore artistico ha visto centinaia di film prima di arrivare a questa selezione. Per questo motivo, per me e per gli altri giurati i venti film del concorso sono già tutti dei vincitori”.

I veri protagonisti della serata, però, prima sul red carpet e poi in sala, sono stati Damien Chazelle, Emma Stone e il maestro polacco Jerzy Skolimowsky. I primi due hanno aperto le danze del festival e del concorso accompagnando la proiezione del film d’apertura La La Land, musical d’atmosfera romantica già applaudito dalla stampa in mattinata. Mentre Skolimovsky ha ricevuto dalle mani di Jeremy Irons l’annunciato Leone d’Oro alla Carriera. L’attore inglese, che con il regista polacco ha lavorato nel 1981 per il film Moonlighting, ha introdotto la premiazione con un lungo discorso, ricordando la sua carriera dagli inizi fino a 11 minuti, film acclamato lo scorso anno proprio qui al Lido, e soffermandosi sulla loro collaborazione.

Emozionato, il settantottenne Skolimowsky ha ringraziato l’amico e Barbera per il riconoscimento e ha poi dichiarato: “Voglio fare qualche altro film ancora, perché voglio dimostrare ad alcune persone, ma soprattutto a me stesso, che merito questo premio”. Ed infine ha chiosato ironicamente: “e anche perché non voglio rischiare che mi venga portato via”.

Con questo primo Leone d’Oro alla Carriera – il secondo di questa edizione verrà consegnato a Jean Paul Belmondo– e le note e i colori del film di Chazelle, Venezia 73 è partita alla grande e con i migliori auspici. Nei prossimi giorni vedremo se le attese verranno rispettate. Di certo, le sorprese – come sempre – non mancheranno.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: La Biennale di Venezia

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