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“Stitched heart” di Franko B. La mostra a Nonostante Marras

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Al di là ed aldiquà in “Stitched heart” il fatidico giorno visto da Franko B

Dal 15 Giugno al 30 Ottobre 2016 sarà possibile visitare presso Nonostante Marras di Milano la mostra di Franko B, nato a Milano ma inglese per scelta, dal titolo “Stitched heart” a cura di Francesca Alfano Miglietti, curatrice degli eventi e con cui ha collaborato per diversi anni.

Skull, 2015 – 2016
Ricamo su carta, filo rosso egiziano e filo nero
formato 21×29 cm

All’interno dello spazio espositivo, nel programma dedicato al tema “L’aldilà e l’aldiquà” Franko B declina il suo mondo e lo propone ad un pubblico eterogeneo ed attento. Quasi che attraverso le 100 cuciture rosse o “ricami” prodotte su forme isolate e diverse in occasione appunto di questa mostra, tra cui supporti bianchi di carta che danno vita a cuori, teschi, linee o corpi e molto altro ancora, quasi il pubblico potesse fotografare in un solo colpo d’occhio, quello che è il lavorare su un corpo di Franko B che può piacere o non piacere ma che lo rende testimone di un’autentica ricerca sul sè.

Perchè tutti hanno un corpo e lo vivono, perchè tutti, durante la mostra, come su di una tavolozza, avranno la possibilità di vedere il concetto di “corpo” usato attraverso immagini molto differenti tra di loro, che attirano l’attenzione o ne catturano la reazione più immediata.

La superficie come corpo come “solidificazione” di un pensiero. Ecco quello che Franko B propone; ma che non lega tanto all’arte del corpo in un unico pensiero, nè alla moda dei tessuti che lo vestono, uno stesso linguaggio. Ma anzi, ne propone vari elementi che “ricuce” poi tutti insieme con del filo. Un filo “rosso egiziano” (ricordiamo che il colore rosso per gli egizi era il colore degli Dei, perchè prezioso più dell’oro, essendo raro in natura) per creare qualcosa di imbastito che diventa fisso,statico direttamente sulla pelle del linguaggio (dalla rappresentazione alla ricerca e non viceversa). E, come recita il comunicato stampa: “[..] per l’artista italo-britannico il background di ognuno è quello che lui stesso definisce “gli effetti della storia”.

Franko B fa un’icona delle cose che obiettivamente, per la loro storia, vengono lette diversamente, come tutto quello che viene sbrigativamente bollato come insopportabile. Si tratta di nevrosi, paure, “viaggi”, immagini della cronaca, simboli, carichi di quella valenza poetica, condivisa dallo spettatore. Naturalmente l’utilizzo di concetti come vergogna, dignità, o tematiche come quelle della sessualità, decide e seleziona gli spettatori”. E chissà che cosi, rappresentandolo, quel “fatidico giorno” in cui un aldiqua e l’aldilà si incontreranno, potrà apparire , forse, più vicino.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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