Herb Ritts in equilibrio tra la nudità degli elementi a Milano

Oramai è di quasi 15 anni fa, l’allestimento al Palazzo delle Esposizioni di Roma, delle foto di Herb Ritts quando era ancora vivo e le sue foto mostravano più che il fotografo, le icone ritratte. Al palazzo Palazzo della Ragione Fotografia promossa dal Comune di Milano si è svolta invece in questi mesi, una retrospettiva di Herb Ritts inedita che lo ha rappresentato anche come uomo, oltre che attraverso le persone ritratte o i divi fotografati e per questo, davvero interessante. La mostra, In equilibrio, come dice il titolo è in equilibrio appunto in tre sezioni distinte: quella sul corpo, sui paesaggi dell’Africa ed i ritratti di divi famosi tra una nudità degli elementi perfetta.

Merito della sinergia tra la Fondazione che ne detiene i diritti (che ha due obiettivi ben chiari: quella della promozione fotografica del suo lavoro, in questo caso dal 1978 all’anno della sua morte ed il supporto per la ricerca dell’hiv) ed un’ottimo allestimento fatto di piani orizzontali che si incrociano in un bianco ed in una luce accesa, dove le foto, tutte rigorosamente in bianco e nero, creano dialoghi tra le immagini e gli affreschi alle pareti, colorati e di un’altra epoca del bellissimo quanto scarno, Palazzo della Ragione nel cuore di Milano. Il fotografo che ha lavorato quindi per grandi riviste di moda, tra cui Vogue, Vanity Fair, Interview e Rolling Stones ed autore negli anni ’80 di celebri campagne pubblicitarie e famosi videoclip musicali come quelle per Calvin Klein, Chanel, Donna Karan, Gap, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Giorgio Armani, Levi,s, Pirelli, Polo Ralph Lauren, Valentino, si rivela in questa mostra sì un contemporaneo del successo planetario di Madonna, di cui ha seguito gli esordi e la carriera artistica, ma anche un fotografo preparato, osservatore di sculture classiche e spazi infiniti e profondi, tanto quanto l’animo umano.

Un esempio per tutti la fotografia di ben 10 metri, per la prima volta in Italia che come una installazione contemporanea, immagina nell’andamento sinuoso di un ballerino nudo, le varie età dell’uomo, richiamando quasi l’arte antica e le sculture di Michelangelo Buonarroti, come un flusso dello scorrere della vita. Storie in equilibrio, quindi quasi un percorso emozionale per immagini sulla bellezza targata anni ’80. In quel mood “puro e bello” di percepire un mondo ricco, spensierato ed a tinte forti, come quello della moda di quegli anni, dove tutto era possibile, senza artefatti, photoshop o silicone. Il profondo lavoro del ritratto sull’immagine del corpo umano, evoca quindi una leggerezza sconosciuta ai giorni nostri, ben visibile nelle slide sui provini delle foto, spesso in piena luce, una luce dura quindi, che espande la superficie dei corpi, mai provocante ed eroticamente fine a se stessa, che proviene da scenari quasi sempre naturali, in pieno giorno e con il sole a picco, dove il mare, il deserto africano, la sabbaia, l’aria, l’acqua si fondono con i corpi facendone percepire la vitalità, la forza o la debolezza dei particolari.

Forze sempre in equilibrio tra di loro anche perchè realizzate unicamente su carta fotografica con stampe (solo originali) ai sali d’argento o al platino. Indimenticabili restano le foto di mood glamour: quelle classiche delle super modelle di quegli anni e di quel giovanissimo amico attore, tale Richard Gere, in escursione con lui nel deserto ad una stazione di servizio, che fecero il giro del mondo divenendo icone della fotografia. Una mostra da vivere, piu’ che da visitare, per sperimentare la profonda differenza dal vedere la bellezza attraverso un obiettivo, tipica di quegli anni e il non vivere (più) nella spensieratezza, di questi tempi difficili, oggi. Il popolo dei selfie pare, se non amarla, sicuramente apprezzarla.

 di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

Photo Credit: https://www.facebook.com/palazzodellaragionefotografia/