Parada Patricio alias un interior e jewel designer con l’animo della luce.
Cosa significa una scultura da indossare o accendere una lampada cosi speciale per illuminare o creare un ambiente? Ce lo spiega sicuramente questo artista nella presentazione del suo lavoro in un bel progetto intitolato “Alas de Angel” e presentato per il fuorisalone milanese, dove vedere questi pezzi unici significa anche rievocarne l’anima poetica nei materiali e nell’illuminazione.
Con l’innovazione e qualità dei materiali che lo contraddistingue, anche all’appuntamento del fuorisalone milanese si presenta con delle variazioni cromatiche giocate sull’oro e sull’argento, mentre a differenza dei gioielli e delle lavorazioni in rodio e in bronzo, sono gli accostamenti di luci e ombre stavolta a dar forma all’oggetto, giocando con i volumi, le linee e le consistenze quasi fluide, che si perdono come il filo di una matassa senza mai dispederesi però. La luce come leggerezza: i materiali scelti, l’atto creativo di questo artista, tutto contribuisce a trasformare l’occasione della Design Week e del meraviglioso spazio di Lea Boutique che lo ospita, in ali di angelo, “Alas de Angel” appunto, ma angeli buoni o cattivi? Chissà. Le lampade, vere e proprie sculture di luce, nascono dall’evoluzione della tecnica personale elaborata dall’artista che gli consente di disegnare a mano libera sul metallo, dando vita a inusuali ricami come su stoffa. Con le lampade l’opera di Patricio Parada si avvicina sempre più alla scultura con linee capaci quasi di “fluttuare nell’aria” tra luce ed ombra.
Sarà forse il pubblico che animerà l’esposizione delle sue creazioni artistiche quindi a dirlo. Rimane però l’uso del metallo pienamente nel mood della sperimentazione, dove la luce si scompone e si frammenta, si dilata e si raccoglie, senza disperdersi mai, fino a dissolversi inesorabilmente.
di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it
