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Quelli della casa in jeans

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Tutti, ma proprio tutti, ne hanno almeno un paio nell’armadio. Parliamo dei jeans. Un tessuto che si è piegato a svariate forme e interpretazioni artistiche, commerciali o semplicemente concettuali. Ci sono quelli che non entrano più, quelli che stanno inseguendo una moda ormai passata. Quelli bucati, quelli scoloriti, quelli decorati. Quelli famosi, quelli sbiaditi, quelli borchiati. Uno, tanti, mille. Nessuno di loro ha perso quella connotazione di ribellione e libertà che li contraddistingue. Trasversale e democratico, snob e pratico: il jeans è un’icona sociale, un immancabile capo all’interno del nostro universo. Il design non poteva ignorare questo successo centenario ed ecco, quindi, che anche la casa si veste di jeans. Il viaggio nel mondo del denim parte raccontando la storia di una vecchia camicia da lavoro, usurata e maltrattata, per virare nell’esplorazione inedita delle mille identità del cotone used.
Vi proponiamo una deviazione dall’ordinario: preparatevi a vedere Amsterdam con altri occhi. Inforcate la vostra bici. Quindi procuratevi il sellino in jeans limited edition di Brooks per raggiungere la città headquarter di una delle più importanti aziende di jeans, che ha recentemente svelato la House of Denim. Se vi sentite ancora denim-dipenti vi consigliamo di testare il 25hours Levi’s Hotel di Francoforte, primo concept-hotel dove l’azienda americana ha decisamente affondato le sue radici e svelato una lunga storia d’amore. Così il buon vecchio jeans è diventato il tessuto che ha sostituto pelle e legno. Astenersi non amanti del denim 100%: non vi è un angolo in cui non spunti un Levi’s dal taglio originale.
Perché il denim è il tessuto contemporaneo privilegiato dall’interior design? Perché resiste, si pulisce in fretta e va davvero con tutto – che sia un arredo extra- modernariato o uno ben più futurista. In Italia niente da dire: Diesel ha lanciato il trend creando una linea ad hoc con divani e poltrone, dove lo spirito minimalista non stonava affatto con quello un filo più grungista come nella it-chair la Cloudscape. Per chi invece ama lo spirito più pratico del jeans, il tappetone effetto canovaccio-patchwork di Nudie Jeans è la soluzione che si sposa alla perfezione con il legno caldo del parquet (meglio se vintage).
Se invece siete a caccia di qualche elemento iconico capace di rivisitare il fascino indelebile dei vostri jeans, segnatevi questo nome: si chiama Rememberme, ed è una sedia internamente realizzata in tessuto jeans progettata da Tobias Juretzek per Casamania. Un esempio virtuoso di recupero di materiali e rilettura dei classici canoni del design.
Con vecchi jeans dismessi sono state ricoperte le sedie, come nel caso della sedia Ricordami, interamente rivestita con jeans riciclati e pressati con una resina idrorepellente. Un arredo moderno che richiama la nostalgia del passato.
Un designer italiano, Luca Gnizio non è stato da meno. E’ suo il progetto ForOCEANJeans, un sistema di sedute e panchine realizzate in ferro e jeans. Un’idea nata dall’esigenza di ideare soluzioni per lo smaltimento e riciclaggio dei jeans. In questo modo è stato unito il principio etico ecologico a quello di grande sostegno sociale.
Non c’è niente da dire, è casual e trendy, giovane e chic. E contamina anche la cucina: il frigo Smeg diventa tailor made, con il modello realizzato in collaborazione con Italia Independent. Un inno alla creatività italiana, quella più nostalgica e sorprendente.

di Valeria Ventrella per DailyMood.it

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