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Il mood board al Planetario: emozionarsi, nonostante tutto

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Il mood board sono le tavole riassuntive di una o più idee e letteralmente spopolano in America, in modo particolare nel modo del design. Ma anche nell’arte stanno trovando ampio spazio, così come per descrivere sentimenti o cercare di voler riassumere in un concept un’idea per imparare a ri-emozionarsi ed emozionare. A volte si presenta invece come in un puzzle immaginario alla ricerca appunto dell’emozione. Ed è in questo senso che sicuramente il Planetario di Milano ne offre un buon esempio, in modo particolare per quell’idea di massima che è insita in un mood board che è appunto il poter permettere di racchiudere in un’unico indicatore, l’intera dimensione di un’esperienza.

Un planetario lo fa all’interno di una stanza, ricreando addirittura tutto il cielo stellato notturno artificialmente per un’esperienza che non si è più soliti fare nelle grandi città: guardare il cielo. Il cielo in una stanza quindi? A quando pare si e non solo è possibile, ma estremamente di moda. A testimoniarlo il tutto esautito di ogni singola conferenza presso il Planteario della città di Milano, per esempio. Quasi che questo nuovo mood sia la voglia di ricercare la propria ispirazione, attraverso l’esperienza piu’ semplice ed antica del mondo: poter guardare un cielo stellato. Esperienza che è praticamente impossibile in città (solitamente vittime di inquinamento luminoso) come Milano. Ed allora eccoli, i milanesi, con il naso all’insù ad ammirare l’effetto che fa un vero cielo stellato.

Ed ad emozionarsi senza stress, per una volta, per quell’ora soltanto è vero, per il mondo a cui sentiamo di appartenere ma che ci appare spesso ancora più innaturalmente lontano. Il mood board passa dalla voce di un “conferenziere” allo stupore in sala dei bambini, ai baci degli innamorati, alle risate degli amici che cercano uno spettacolo diverso dal solito cinema e teatro. Mentre il conferenziere, armato di microfono, soddisfa ogni curiosità puntanto il planetario sulla volta in un notturno che emoziona ed affascina tra pianeti, stelle e satelliti. Quasi che i partecipanti consapevoli solo delle luci artificiali, non avessero forse più buoni occhi per scrutare il cielo, è vero, ma si interrogassero a riappropriarsi artificialmente dell’esperienza di guardare le stelle di notte per non perdere l’abitudine ad emozionarsi, nonostante tutto.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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