Che i Fratelli Rossetti siano un calzaturificio prima che un marchio di successo, lo si evince non solo dal nome (il nome completo è infatti Calzaturificio Fratelli Rossetti) ma dal fatto che essere una “fabbrica di scarpe” da sempre definisce in estrema sintesi quello che questo marchio fa da diverse generazioni: fidelizzarsi dei clienti che comprano scarpe da regalarsi per concerdersi una esperienza prima che un prodotto come appunto l’hastag sui social ben sottolinea (“#uncertomondocamminarossetti”). E questo proprio per quella filosofia tipicamente artigianale italiana che una scarpa deve adattarsi al corpo secondo una certa modalità che significa appunto “calzare” alla perfezione grazie a prodotti di ottima qualità sia nella fase di scelta, creazione e rifinitura.
E vedere a Palazzo Visconti a Milano, la nuova collezione donna per il prossimo inverno, è come entrare negli archivi di questo brand che parla di tomaie nel mood tipico della “lush atmosphere” colorate e raffinate ma estremamente “importanti”. Una tecnica così raffinata, quella dei Fratelli Rossetti che diventa quasi una ricerca quasi ossessiva sulla singola scarpa, che diventa suo malgrado o per fortuna, “pezzo unico” da rifinire nei minimi particolari. E cosi, ad ogni passo di piede, si accostano particolari anche minimi a disegni di ricamo importanti nel movimento millimetrico del piede in avanti ed indietro sulla suola che rimane massiccia e stabile, quasi maschile -se non nei modelli con i tacchi alti, rivisitate e corrette quasi da modelli maschili, per le donne che sanno quel che vogliono senza rinunciare ad una femminilità ricercata, quasi rara. Quasi a far dimenticare che la collezione donna nacque dalla naturale costola di quella maschile, nei lontani anni ’70 ci pensa ricamo in cui i Fratelli Rossetti evoca, nel mood del lush atmosphere quindi, la maestosità di un marchio italiano che si rifà al fiabesco della Russia imperiale per il prossimo inverno. Rimane sullo sfondo del palazzo, quello Visconti di Milano dietro la centralissima San Babila, l’architettura che richiama e racchiude come una cornice le scarpe esposte come in una mostra.
Scarpe quindi colorate e vivaci contro la monotonia grigia del prossimo inverno, presentate in modo ricco ed elegante, per rendere ancora più affascinante e mai frivolo, l’affollato popolo di quel mondo che cammina Rossetti.
