Silvia Marchesa Rossi, l’intervista alla creatrice dello Zen-Stretching

Incontriamo Silvia Marchesa Rossi al suo stand presso l’Olisfestival di Milano, dove la sua creatura, la pratica dello Zen-Stretching®, viene presentata e declinata con open class, dimostrazioni e visione del mazzo di carte con gli esercizi da praticare. Ma può il suo zen-stretching essere un natural mood booster? Essendo una forma di “ginnastica morbida” probabilmente si, poichè basata sullo stiramento e la tonificazione delle catene muscolari lungo il percorso dei meridiani energetici. Ognuno di noi ha bisogno di eseguire esercizi diversi, a seconda della propria condizione del momento. E sicuramente si, proprio perchè creato per un approfondimento graduale della conoscenza di sè, pienamente quindi nel natural mood booster, alla ricerca della “pillola della felicità”.

Domanda: Benvenuta, ci racconti la sua storia e cosa l’ha portata ad ideare questa nuova disciplina che in meno di 20 anni, è diventata una vera e propria pratica. Cosa non è e cosa è lo Zen-Stretching?

Risposta: Lo Zen-Stretching® è nato dallo studio del testo di Shizuto Masunaga “Zen Imagery Exercises” che ebbi occasione di leggere mentre frequentavo i corsi del Programma Ohashiatsu, nel 1988. Rafforzata dalla pratica di Qi Gong, continuai una mia personale ricerca che coinvolse anche le pratiche di Reiki fino allo Shiatsu e solo nel 1992 nacque questa pratica per chiunque voglia sperimentare una forma di allenamento rivolta all’attenzione a sè ed alla propria voglia di imparare, semplicemente. Molti furono gli articoli su questa nuova pratica ed il risalto che mi diedero su alcuni giornali tanto che ora la pratica è arrivata anche oltre frontiera, in Francia tanto che a Parigi dal 2012 esiste un centro creato e gestito da una facilitatrice che ho formato io, Barbara Aubry.

Domanda: In cosa consiste la pratica? Cosa sono i meridiani e perchè sono cosi importanti?

Risposta: la pratica è un continuo (ma graduale) percorso volto alla conoscenza di sé, come “ricerca del movimento” ecco il perchè della sensibilizzazione sui meridiani che sono i canali energetici del nostro corpo. Lo schema di lavoro proposto nello Zen-stretching consiste in diverse serie di esercizi di allungamento e tonificazione muscolare. Ogni esercizio è studiato per sollecitare in modo diverso e progressivo ed in questo svolge un ruolo importante il meridiano. Infatti, sempre a seconda delle necessità individuali, il flusso di energia vitale che percorre, nel corpo, ogni singolo meridiano o ogni coppia “yin-yang” di meridiani fluisce in modo differente.

Domanda: Nella sua pratica Lei parla spesso di un Facilitatore, non di operatore. Cosa significa essere un facilitatore?

Risposta: i facilitatori sono un tassello importantissimo della pratica. Imparare a gestire la propria condizione psicofisica è compito fondamentale di ciascuno di noi. Con questi semplici esercizi si lavora sui propri livelli di energia e riequilibrio sul proprio corpo. La scelta degli esercizi più adatti alla condizione soggettiva di ogni persona viene fatta proprio grazie all’aiuto del Facilitatore, una persona opportunamente formata da me che,aiutando ad educare la propria sensibilità verso se stessi e il proprio corpo e verso la risposta alle sollecitazioni che gli vengono date, porterà la persona a riflettere per fare le scelte più “giuste”.

Domanda: Abbiamo visto che il natural mood è molto diffuso in questi anni, ma secondo Lei è proprio la ricerca del proprio booster mood, della propria “pillola della felicità” a far avvicinare la gente a queste pratiche?

Risposta: Da parte mia, posso solo testimoniare la validità di questi esercizi e il fatto che ancora oggi essi continuano ad insegnarmi molto, sia su di me che sugli altri con cui lavoro. Indubbiamente si tratta di un lavoro molto sottile e personalizzato. Bisogna essere buoni ascoltatori e sicuramente migliora la condizione psicofisica generale.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it