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Il mondo dei gioielli in mostra a Milano. Arte da mangiare (con gli occhi)

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Il fascino dell’essere ovvero il mood del jewellery. Riparliamo con piacere nuovamente di questo argomento in occasione della bella mostra al museo del costume, moda ed immagine di Milano ospitato a Palazzo Morando, nel quadrilatero della moda di Via Montenapoleone “Gioielli di Gusto: racconti fantastici tra ornamenti golosi” a cura di Maria Canella, Mara Cappelletti, Mariateresa Chirico e Anty Pansera.

I gioielli in mostra in una esposizione di circa 200 pezzi è una sintesi meravigliosa dell’incontro tra l’arte da mangiare (con gli occhi) ed il cibo vero e proprio. Una riflessione, come ci raccontano i pannelli della mostra “seria, surreale e fantastica sul rapporto tra cibo e ornamento”. E basta osservare gli oggetti esposti con la forma di alimenti o cibo, per apprezzare non solo l’allestimento di Alejandro Ruiz (di una tavola imbandita) ma ingolosirsi nel vedere tutta una serie di oggetti che appartengono al settore dei bijoux declinati nel loro gusto: il gusto dei gioielli, il gusto della moda, il gusto del contemporary e il gusto del vintage.

E così, la “moda – gioiello” più tradizionale si affianca alla creatività dei grandi gioiellieri e pezzi unici, accanto a forme e materiali nuovi e di designer, oltre realizzatori insoliti. Ed in tutto questo il visitatore può anche appassionarsi alla storia degli ornamenti, dalla prima metà dell’ottocento fino agli anni ’70 del novecento (con qualche incursione negli anni ’90), con firme famose di questo mondo molto vasto ed oltremodo interessante, da tutto il mondo: firme con oggetti americani (collezione Bonanno di NY), turchi giapponesi ed isrlaeliani e tanti nomi noti: Fendi, Krizia (con la sua bellissima collana a festoni a forma di grappoli d’uva) Marras, Moschino, Ferr e Lagerfeld. I gioelli che prendono dunque vita, tra materiali plastici e preziosi, tra questi ultimi, i bellissimi pezzi di art decò. A solo titolo di esempio i gioielli “tuttifrutti” con pietre incise e colorate e tra tutti l'”albero della vita” (che si lega al tema di Expo2015) con le foglie in smeraldi lavorati, rubini e diamanti a simularne i frutti e smalto nero che pare quasi corallo nero per il tronco. Senza poi non sottolineare i bellissimi tagli dei diamanti con cui viene disegnata la base: taglio brillante (taglio rotondo con angoli e proporzioni che ne esaltano la brillantezza) e taglio alla francese o marquise, che ha una brillantezza forse, ancora speriore .

E poi, c’è lei, Ornella Bijoux che è per i milanesi più di una bottega storica e quindi vedere pezzi originali di Maria Vittoria Albani nella mostra è un po’ ripercorrere la storia dei bijoux milanesi a cavallo di un secolo. Figlia d’arte (la madre era all’inizio del secolo scorso anch’ella creatrice di bijoux) ha portato avanti la tradizione del bijoux non solo a Milano ma in Italia con maestria e passione da esploratrice, lontano anni luce dal concept delle “collezioni” nei gioielli. Perchè la composizione di un gioiello prezioso, semiprezioso o bijoux, rimane come abbiamo avuto modo di ricordare in altri nostri precedenti articoli, un percorso emozionale che la grande distribuzione non può e non riesce a fare dimenticare. Ben vengano queste mostre a ricordarcelo.

di Cristina T.Chiochia per DailyMood.it

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