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Intervista a Federico Bonsignori, la musica dell’Expo 2015

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Il mood dei talenti ad Expo, quando la musica esplode come un big bang

In Expo la musica è stata sicuramente una protagonista di primo piano. Non solo per progettare il divertimento per i milioni di visitatori in visita ed in fila per i padiglioni utile, se non necessario ma perchè, come altri contest, è stato proprio l’aderire al “mood della ricerca di talenti” a fare spesso la differenza. Uno di questi eventi (sicuramente uno dei più riusciti) è StartArtist del Padiglione della Società Civile.

Il bando di StartArtist Padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015 ha promosso ed ospitato il meglio della creatività emergente mondiale. Dal 1 maggio al 31 ottobre infatti, Cascina Triulza ha proposto al suo pubblico 12 appuntamenti con le proposte degli artisti emergenti selezionati, come appunto recitava il bando. Sul palco a nutrire la musica c’era anche lui il musicista Federico Bonsignori. Artista di Pisa è docente alla Filarmonica Pisana di chitarra e sul palco di StartArtist ha presentato 6 sue composizioni, facente parti del progetto “Minimacromundi”, un progetto di danza, arte visiva, fotografia, musica e teatro a cura dell’associazione culturale SIFA , di cui è anche vicepresidente.

Domanda: Grazie per aver accattato il nostro invito. Cosa ne pensa dell’idea di StartArtist, pienamente nel mood dei talenti sul tema di “nutrire la musica” proposto anche dal padiglione italia ad Expo?

L’associazione SIFA ha inviato la sua candidatura per prendervi e prendervi parte non appena uscito il bando. Ci piaceva l’idea di “nutrire il pianeta” con la musica in piena linea con il tema di Expo. Inoltre lo spettacolo ed il progetto di “minimacromundi” è nato con Expo. Ci sembrava quindi giusto testimoniarlo con la nostra presenza. L’idea del mood della ricerca di nuovi talenti era comunque chiaro da subito. Io sono un musicista professionista da anni, all’inizio quel “nuovi” pensavo fosse un indice anagrafico. Niente di più sbagliato: era la “novità” artistica a cui ci si riferiva. Non potevamo chiedere di meglio.

Domanda: Sicuramente nel suo progetto la novità c’era: lei ha proposto la sua musica come un “big bang”,  cosa significa?

Il mio lavoro si è basato su vari livelli di ricerca una più diretta, quasi istintiva in ambito di composizione idiomatica dove lo strumento acustico -il cui legno rimanda di per se ad una sonorita naturale- diventa il mezzo: il legno in fondo è in tutte le tradizioni musicali, il ponte fra il reale e il divino con lo strumento acustico.

Domanda: Quindi una composizione idiomatica come improvvisazione musicale?

No, la composizione idiomatica utilizza le caratteristiche dello strumento non è improvvisazione che è una forma di composizione diciamo più immediata non ho utilizzato forme improvvisate se non al limite, in misura minima.

Domanda: quali sono le peculiarità della composizione idiomatica?

Non è facile spiegarlo a parole, ma basta ascoltare e ce ne si rende subito conto; la composizione idiomatica utilizza la peculiarità stessa dello strumento, e questo fa si che si crei un ponte immediato tra il compositore e lo strumento: fra le proprie idee e la sua espressione nel mondo acustico; inoltre ho utilizzato anche una forma di composizione in multitraccia e per loop che invece richiede un grande controllo sia sul punto di vista tecnico, sia sulla struttura compositiva. Diventa quindi cosi un processo più “meditato”, come un big bang che via via prende forma in una creazione un universo vibrazionale sonoro unico. Degno di un palco mondiale come quello di Expo!

Domanda: la musica come un grande big bang come una grande energia per la vita sul palco di expo. Effettivamente una bella novità…

Si, ho utilizzato forme monodiche stratificate o polifonie piu’ complesse. Spesso con l’utilizzo di chitarre acustiche ed elettriche spesso i ruoli non sono consoni, con strumenti etnici ed a fiato, addirittura usando la voce per creare alcune “dissonance”. Niente come la musica, forma piu’ astratta dell’arte -che utilizza il suono esso stesso come vibrazione- può rappresentare le varie dimensioni delle energie per la vita.

Domanda: com’è stata questa esperienza?

Positiva. “Minimacromundi” ha rappresentato un momento di riflessione importante nella mia dimensione di chitarrista compositore. Cascina Triulza, con il suo padiglione della società civile, ha dimostrato di essere attenta a queste ricerche musicali in crossover con altre arti.

Domanda: concludendo il mood della ricerca di nuovi talenti quindi pienamente rispettato?

Nel caso di “minimacromundi” direi di si: il teatro, la danza e la fotografia. La musica è anche questo. E’ stato bello poterlo dimostrare ed in un contesto mondiale.

Il mood della musica in un connubio con la ricerca di “nuovi” talenti. Ad Expo è stato quindi pienamente rispettato, proprio grazie alla scelta di creare bandi come StartArtist e dare spazio ad artisti professionisti già conosciuti ed affermati, come il musicista Federico Bonsignori, ma attraverso un’arte, quella della musica e della sua composizione ed esecuzione, che da sempre affascina l’uomo e coinvolge suscitando emozioni , ricordi e producendo in chi ascolta un sentimento vivo e sincero di ascolto attivo, di sè e degli altri, in modo sempre del tutto nuovo.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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