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LA MOSTRA SI SNOOPY COME OMAGGIO DEL MOOD DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA

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La commercializzazione del surrealismo, in un precedente articolo si è detto come con la pittura di Dalì si è sicuramente aperto la strada al surrealismo come comunciazione di massa che emigra dall’europa all’america e dove poi tutti parlano di complessi dell’inconscio: nascono le icone. Un buon esempio di questo , inserite nel contesto dell’allora società americana un pò nevrotica e depressa perchè tutta finalizzata al successo, proprio quando la psicanalisi cala anche sull’industria cinematografica di hollywood, ecco che il tema della satira arriva anche ai fumetti,proprio nei personaggi dei peanuts: personaggi che da bambini, piano piano diventono sinonimo di tutte le idiosincrasie degli adulti, dove Lucy, la bimba dagli impulsi facili, si improvvisa psicanalista e dove un bimbo come Linus che vive in un perenne stato di insicurezza, non abbandona mai la sua copertina. Ma è con Charlie Brown, il protagonista della striscia che piano piano diventa comparsa per lasciare il posto al suo cane, un simpatico bracchetto che il miracolo del mood della comunicazione di massa (creare icone) rassicurante si sviluppa. Ed a testimoniarlo, a trenta anni esatti di distanza dalla prima mostra dedicata interamente al simpatico animaletto, è quella inaugurata ieri sera, nella bella cornice di Palazzo Cusani a Milano, ovvero la mostra “Snoopy& Belle in Fashion“, visitabile gratuitamente sino a domenica previa registrazione, dedicata al bracchetto Snoopy, di cui uscirà a breve nelle sale il film dal titolo Snoopy & Friends, il nuovo film sui Peanuts. Il film è basato sull’omonima striscia a fumetti creata da Charles M. Schulz e di cui usciranno in Italia anche alcuni libri per bambini editi da Mondadori,è stato prodotto degli studi di Blue Sky e distribuito dalla 20th Century Fox. Presente alla bellissima serata di inaugurazione anche Jean Schultz che non è solo moglie dello scomparso autore Charles M. Schulz ma anche la Direttrice del museo Charles M. Schultz Museum sito a Santa Rosa, in California. Il film, da quello che si è capito adatto ad un pubblico dagli 0 ai 99 anni, incuriosisce per gli enormi pannelli sparsi per le sale di Palazzo Cusani, le sagome del bracchetto su cui si può apporre la firma ma, soprattutto, per la mostra celebrativa connessa,nel mood del glamour piu’ fashion, che gli è stata dedicata nella sala grande a colpire in pieno mood della comunicazione di massa. Ad accompagnare gli ospiti in sala enormi pannelli con Snoopy&Belle, con i loro simpatici musetti, agghindati poi in repliche formato peluche”a festa” come 30 anni fa, quando si svolse la prima mostra di questo genere e noti stilisti dedicarono per loro buffe, simpatiche, adorabili mini creazioni “canine”. E cosi, pienamente nel mood della serata che ha accolto stilisti, celebrità e stampa, ecco che la moda internazionale crea ancora per loro: da segnalare i modelli di Hermes (con l’immancabile fazzoletto e foulard), Isabel Marant che crea per Belle dei tacchi da vera “bracchetta fashion”, Chanel che li veste di una semplice corda nera un cappello nero ed accessori (ovviamente neri) e la spiritosissima Diane Von Furstenberg che li rende sprint. Ma è l’essenzialità di Philip Tracey a colpire. Perchè a Snoopy ed alla sua sorella parigina, basta davvero solo il collare ed un frivolo cappellino di paglia per rendere glamour anche il più reticente dei bracchetti come sempre, pienamente nel mood come solo una vera icona può fare.

di Cristina T. Chiochia

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