Mood History

La storia del gioiello. Ri-definire il gioiello

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C’era una volta il gioiello orafo per antonomasia, per sperimentare un’emozione e farne parte. I tre momenti che segnano la vita di un gioiello erano scanditi (ed ancora lo sono) dalla sua realizzazione su commissione, con la scelta delle pietre, del materiale e dal disegno originario, l’acquisto e l’indossabilità dello stesso. Tre momenti essenziali che ultimamente non sono per tutti, essendo oramai il gioiello nella pratica quotidiana pre-creato e quindi realizzato in svariati esemplari e per un pubblico molto vasto amplificato dai mass media e dalla pubblicità. Ma questa pratica pare non del tutto scomparsa e declinata in modo del tutto nuovo e non solo secondo quindi la prassi orafa, attraverso per esempio, il progetto di Ri-definire il gioiello a cura di Sonia Patrizia Catena, giunto ormai alla sua quinta edizione. Questo progetto prova a fare un percorso differente sulla realizzazione “unica” del gioiello, dove la ricerca non si ferma all’oggetto in sè, ma realizza quello che gli organizzatori dell’evento chiamano il “panorama frammentato del gioiello contemporaneo, laddove manca una definizione consolidata e una storia del gioiello strutturata e organica”. E sicuramente l’essere anche un concorso che diffonde e valorizza tutto quello è un vantaggio per chi ama non solo il “gusto” per il gioiello, ma il gioiello come arte in sé e non solo orafa-artigiana.

Quest’anno il tema del progetto è inoltre dei più ghiotti: la tematica di Expo Milano declinata con tutti i 5 sensi nella città che ospita il sito espositivo ed inserita a pieno titolo nel bel progetto sostenuto da Expo Women dal titolo: “natura, donna, impresa a Expo2015” e presentato a Maggio a Palazzo Isimbardi a Milano; un viaggio quindi, dal punto di vista del valore aggiunto dell’ idea di un gioiello. Il gioiello “dell’altrove” come dice appunto il bando di quest’anno, dove avviene quel miracolo dell’esperienza per l’ignoto offrendo una valenza sociale e culturale ad un oggetto, mai banale. Le tematiche quale i viaggi, le storie e le mete lontane evocate attraverso i materiali che potranno essere naturali, organici ed inorganici tra cui il tessuto, la ceramica,il legno, il marmo e dove l’oro e l’argento, come piccole miniature, potranno incastonarsi come piccole minuterie e niente più. Ricreare quello che è il “gusto” per i gioielli, fine a se stesso nell’ottica del gioiello contemporaneo.

E’ questo il nuovo mood? Creare il gioiello è sicuramente qualcosa di differente rispetto al passato: non riguarda solo più un gioielliere ma anche gli artisti ed i designer perchè è nella sperimentazione dei materiali e nella ricerca di nuove forme che si estrinseca l’innovazione stessa dei gioielli avvicinandoli molto in alcuni casi, all’arte contemporanea dove effettivamente la “preziosità” non è più legata ai materiali. Il gioiello che sperimenta la sua essenza nell’emozione, in modo nuovo, slegato a quello che era nel passato e che vediamo in mostra nel tesoro di Priamo nel museo di Atene in Grecia. Il protagonista non è più l’acquirente che è cliente di un prezioso, ma l’artista che lo produce svincolandosi dalla logica del bijux. Diventa insomma arte da indossare. In questo nuovo mood l’essenza della manifestazione di “ri-creare il gioiello” trova una logica ed un senso nuovo in modo particolare nella città che ospita Expo quest’anno in Italia: dove “il gioiello come “gusto” da indossare, si arricchisce di aromi, sapori del tutto nuovi; permette un mood fatto visivamente di forme e nuovi colori; sviluppando un olfatto” fatto di profumi e di odori affascinanti; che permette al tatto inteso come matericità e plasticità di fare spazio a nuovi suoni e rumori: il gioiello che consente quindi di viaggiare annullando i confini, come una gita tra i padiglioni di Rho in questi mesi sta insegnando.

di Cristina T. Chiochia per DailyMood.it

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