Style & Luxury
Blouson mon amour
di Chiara Belforti
Le note musicali scritte con sapienza sul pentagramma sono una magica alchimia che si rivela solo nella mente dei conoscitori più esperti, in grado di assaporarne la melodia già a una prima lettura. Questi simboli composti da tondini e stanghette rimangono inespressivi fino a quando, con un colpo di erudita maestria, il direttore d’orchestra porta alla luce una sinfonia in cui ogni strumento dona il suo contributo per realizzare un gioco armonico e perfetto. Allo stesso modo, alcuni capi di abbigliamento possono celarsi sotto un alone di anonimato se non vengono valorizzati dalla mano creativa dei couturier, che ne reinventano le fogge e ne sublimano le linee con tagli sartoriali e materiali pregiati.
È stato questo il destino del blouson, a volte banalizzato come semplice giacchetto nonostante sia stato addirittura l’emblema degli aviatori americani degli anni Cinquanta. Oggi, pressoché invariato nelle dimensioni che lo vogliono stretto e corto in vita, si pone l’obiettivo con i suoi modelli diversi di soddisfare lo stile di chi lo indossa. La tradizionale zip può essere sostituita da bottoni che donano un’allure decisamente più country specie se il tessuto diventa una lana calda e morbida che enfatizza solo alcuni particolari (come le maniche), oppure si riscopre come protagonista total look.
Nuovi materiali e colori
Pelli e fibre di nylon, opaco o lucido, sono ancora degli evergreen resi originali e meno scontati dalle tonalità scelte, che accanto agli intramontabili nero, marrone e navy propongono sfumature inusuali, come ghiaccio, beige o verde bosco. Così, come le note prendono vita grazie all’esperienza dei musicisti, questo overcoat acquisisce un’impronta nuova, conferitagli anche dal carattere, dall’unicità e dalla personalità di chi lo indossa. è un vero e proprio master of arts, capace di intonare un ritmo diverso e su misura per ogni occasione.
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