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The Fabelmans: I film sono sogni che non dimenticheremo mai. Anche grazie a Spielberg

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Tu fatti i tuoi film e la tua arte. Ma ti spezzerà il cuore in due. Ti lascerà da solo”. Lo zio Boris. Sta parlando con Sammy Fabelman, il protagonista di The Fabelmans, il nuovo, meraviglioso film di Steven Spielberg, in uscita al cinema il 22 dicembre, il miglior regalo possibile per chiunque ami il cinema. Sammy Fabelman, è Steven Spielberg stesso, e il film racconta come avvenne la sua fascinazione per la Settima Arte, e come crebbe in lui la voglia di fare cinema. The Fabelmans è la storia di tutte le storie di Spielberg, di tutti i sogni che finora sono stati i suoi e anche i nostri. In The Fabelmans c’è tutto il suo cinema. E dobbiamo essere grati a questa famiglia che vediamo raccontata qui, perché è proprio grazie a loro che abbiamo vissuto 50 anni di grande cinema. Ancgh grazie a quello zio un po’ strano che a suo modo lo ha incoraggiato. Anche a quel padre un po’ duro che non è d’accordo con la sua scelta. Vorrebbe che facesse qualcosa di reale, non di immaginario, qualcosa che possa essere utile a qualcuno. Ma ci sembra che nella il cinema di Spielberg sia stato utile a tante, tantissime persone.

Siamo nel New Jersey, il 10 gennaio del 1952, Sammy Fabelman sta per entrare per la prima volta al cinema. Papà e mamma gli spiegano come funziona quella specie di magia. “Le persone nei film sono gigantesche”, dicono. E anche che “i film sono sogni che non dimenticheremo mai”. Dopo aver visto quel film al cinema, con la testa rivolta verso l’alto e gli occhi costantemente spalancati, a Natale Sammy si fa regalare un trenino elettrico per provare a riprodurre l’incidente che ha visto al cinema, e a filmarlo per vederlo più volte. Da adolescente Sammy gira con i suoi compagni i primi filmini in Super 8, proprio come faceva Spielberg. La sua famiglia si trasferisce in California. E Sammy prova sulla sua pelle il bullismo a scuola. Trova anche, in modo un po’ rocambolesco, l’amore. Ma la sua situazione dei suoi genitori, che li porterà al divorzio, lo fa soffrire molto. E influenzerà molto il suo modo di raccontare le storie.

Steven Spielberg ha amato tanto il cinema proprio perché ti permette di creare un altro mondo. Puoi immaginare un’altra vita, e tagliare quello che nella vita non ti piace. Guardate attentamente la scena in cui, montando il filmino delle vacanze, il giovane Sammy scopre l’interesse della madre per un altro uomo. Spesso le immagini rivelano in modo brutale una realtà che non eravamo riusciti a vedere. Ma il montaggio quella storia può riscriverla, può creare un’altra realtà dove quel tradimento non c’è, e dove le vacanze scorrono serene. Con il cinema, e il montaggio, si possono anche ridicolizzare i bulli della scuola, e ancora una volta, cambiare il racconto della propria vita.

Scorrendo le immagini di The Fabelmans, un film così avvincente da non farci guardare mai l’orologio per le due ore e mezza della sua durata, chi conosce Steven Spielberg ci troverà tanto di lui e del suo cinema. Quel divorzio dei suoi genitori – avvenuto quando era più piccolo rispetto al Sammy del film – lo spinse da bambino a crearsi un amico immaginario. Che poi, al cinema, sarebbe diventato E.T. In questo film, e in altri, come Incontri ravvicinati del terzo tipo, vedremo spesso una famiglia in cui il padre è assente, se n’è andato o è via per lavoro. E tante volte, nella sua carriera, Spielberg avrebbe rincorso quel padre che non c’era più. Salvate il Soldato Ryan era un omaggio a lui, che aveva combattuto nella Seconda Guerra Mondiale.

Ma è puro Spielberg anche la scena in cui Sammy e i suoi fratelli escono di casa dopo un uragano e vedono dei carrelli del supermercato girare da soli, in mezzo alla strada, portati dal vento. Sembra la scena di un suo film di fantascienza. Guardate la sequenza con la scimmia. O la spassosa scena con il suo primo amore, una fanatica religiosa innamorata di Gesù. “Non riesco a immaginare la mia vita senza Gesù” dice a un perplesso Sammy. “Beh, noi ci siamo riusciti per 5mila anni, quindi direi che è fattibile”, risponde lui, con riferimento alla sua religione ebraica.

The Fabelmans è un film dove a ogni sequenza si respira amore per il cinema. Sammy gira in maniera artigianale i suoi film in Super 8 – i western, i film di guerra – cosa che Spielberg faceva davvero (e alla sua storia si era ispirato J.J. Abrams per il suo film Super 8). E aveva un grande ingegno, idee straordinarie per creare atmosfere ed effetti speciali. Guardate come il giovane Sammy realizza l’effetto degli spari delle pistole giocattolo…

The Fabelmans è un film dal cast perfetto: Sammy Fabelman è interpretato da Gabriel LaBelle; la madre Mitzi, leggiadra e complessa, è Michelle Williams, mentre il rigido padre Burt è Paul Dano. Seth Rogen interpreta Bennie Loewy, migliore amico di Burt, mentre Judd Hirsch è Boris, zio della madre. La musica, non potrebbe essere altrimenti, è di John Williams, che tante volte ha dato un suono ai sogni di Spielberg. The Fabelmans è un film che non potete non amare se amiate Spielberg e il suo cinema. Ma anche perché siamo tutti come lui e come il giovane Sammy: malati incurabili di cinema.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

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