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Venezia 79: Hugh Jackman padre vulnerabile in The Son

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Ultimi giorni di Venezia 79 e continuano ad essere presentati film che si candidano prepotentemente ad entrare nella lista dei vincitori. A ricevere gli applausi più lunghi e sentiti sono stati Saint-Omer della francese Alice Diop e l’iraniano Beyond The Wall.  Due film diversi ma entrambi potenti, struggenti ed emozionanti, che – siamo certi – si ritaglieranno il loro spazio tra le scelte della giuria (e chissà se questo spazio non sarà proprio il Leone d’Oro).

Chi si candida alla Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile, andando a sfidare direttamente il favorito Brendan Fraser, è invece Hugh Jackman, star assoluta della giornata di ieri. L’attore australiano è sbarcato al Lido per presentare The Son, nuovo film del regista e sceneggiatore Florian Zeller, già autore del pluripremiato The Father (che valse l’Oscar a lui per lo script non originale e al protagonista Anthony Hopkins).

Ancora una volta Zeller indaga la famiglia e le sue complicate dinamiche, e lo fa raccontando la storia di Peter, uomo d’affari newyorkese che dopo aver lasciato la moglie e aver avuto un figlio dalla nuova compagna, si ritrova a dover fare i conti con le sue conseguenze della sua scelta sul primogenito Nicholas, avuto dal primo matrimonio.

Il film, che vede tra gli interpreti anche Vanessa Kirby, Laura Dern e Anthony Hopkins in un breve cammeo, è un doloroso dramma psicologico, che porta sullo schermo la fragilità dei genitori contemporanei. “Un tempo una madre e un padre non potevano permettersi di mostrarsi emotivi, insicuri, vulnerabili davanti ai loro figli – ha dichiarato Jackman in conferenza stampa – ma dovevano essere sempre delle rocce, forti e imperturbabili. Oggi invece le cose sono diverse e c’è un grande spazio e, soprattutto, c’è bisogno di emotività in famiglia”. Quello di Peter è un personaggio che ha segnato molto il suo carattere: “Questo personaggio ha cambiato il mio essere padre, ora non ho paura di mostrarmi vulnerabile davanti ai miei figli, che quando mi vedono così si sentono sollevati”. The Son però non tratta soltanto la genitorialità, ma si focalizza anche su un altro aspetto importante, la depressione giovanile. “Bisogna parlarne – ha proseguito l’attore – è un problema molto comune, è ovunque, in particolare tra i ragazzi, è il male della nostra epoca”.

Il film è tratto da un’opera teatrale dello stesso Zeller, ma Jackman non la conosceva: “Non ho visto la piéce teatrale, ma avevo visto The Father e poi ho letto la sceneggiatura, che ha acceso subito un fuoco in me”. Un fuoco che l’ha spinto a desiderare ardentemente questa parte: “La sentivo giusta per me e così ho scritto al regista, dicendogli che mi sarebbe piaciuto tanto interpretare quel personaggio. Possiamo dire che ho rincorso questo ruolo.” Probabilmente il ruolo della vita per Hugh Jackman, che oltre ad una vittoria qui a Venezia, punta dritto anche ad una nomination agli Oscar.

Accolto con sentiti applausi al festival, il film uscirà negli Stati Uniti il prossimo novembre e in Italia sarà distribuito da 01 Distribution.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

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