Serie TV

Utopia: Quando il fumetto non è solo un fumetto. Su Amazon Prime Video

Published

on

Chi è Jessica Hyde?” Forse questa domanda non sarà mai così popolare come “Chi ha ucciso Laura Palmer?”, ma è comunque l’interrogativo del momento. Parliamo dell’attesa serie Utopia, disponibile dal 30 ottobre su Amazon Prime Video. Ma che cos’è Utopia? Viene definito un conspiracy thriller ed è creato da Gillian Flynn, scrittrice e sceneggiatrice, che è la mente dietro agli urticanti Gone Girl e Sharp Objects. E, a suo modo, è urticante anche Utopia. Urticante, e attuale, visto che si parla di una pandemia.

Tutto nasce da un fumetto che predice la fine del mondo. I protagonisti, infatti, sono un gruppo di nerd, di amanti di comics, che si conoscono online grazie all’ossessione comune per un fumetto, apparentemente di finzione, intitolato Utopia. Una coppia trova i disegni originali nella casa dove si è appena trasferita, e decide di organizzare un’asta tra gli appassionati per guadagnarci qualcosa. Dopo aver incontrato una variopinta galleria di nerd e aver preso nota delle loro offerte, arriva un riccone che, con la sua offerta, sbanca tutto. I giochi sembrano fatti. Ma poi entra in scena un bambino. E poi due killer che hanno metodi molto convincenti. Ma questo è solo l’inizio… E poi: chi è Jessica Hyde (Sasha Lane), la protagonista del fumetto?

Ian (Dan Byrd), Becky (Ashleigh LaThrop), Samantha (Jessica Rothe), Wilson Wilson (Desmin Borges) e Grant (Javon “Wanna” Walton) sono i personaggi che si uniscono per provare a decrittare i messaggi nascosti nelle pagine di Utopia, che, lo avrete capito, è molto più di un fumetto.  I pericoli sono reali, non sono solo disegni ma sono nel nostro mondo. Nel cast, che è fatto sostanzialmente di attori poco noti, c’è anche una nostra vecchia conoscenza, John Cusack, che per la prima volta troviamo come attore fisso nel cast di una serie televisiva. È il misterioso Dr. Kevin Christie. Non entra in scena subito, ma appena lo fa lascia il segno.

Utopia è una serie molto particolare. E, ve lo diciamo subito, non per tutti. Una serie che dimostra anche la differenza che c’è oggi tra Netflix e Prime Video, con la seconda che continua a sperimentare, sfidare e spiazzare il pubblico molto più della prima. Il conspiracy thriller in otto episodi, ispirato all’omonima serie britannica, porta la serie in un mondo molto amato, come quello dei fumetti. Non lo fa adattando un fumetto, come è solita fare l’industria televisiva e cinematografica, ma raccontando un fumetto, mettendolo al centro della storia, come motore, oggetto del desiderio e presagio di pericolo, una sorta di Sacro Graal apocalittico. È un fumetto che dentro ha una sua vita, una vita che esonda e inonda la nostra, quella del mondo in cui viviamo.

Come potete immaginare, se avete visto Gone Girl, il film di David Fincher, o Sharp Objects, la serie di Jean-Marc Vallée, anche Utopia è un racconto molto duro, mai conciliante, disturbante. Al centro delle storie di Gillian Flynn ci sono spesso personaggi freddi, che tendono ad allontanare lo spettatore piuttosto che creare empatia. Ci vuole del coraggio a costruire personaggi così. Tutto questo avviene anche in Utopia. Anche se tutto è apparentemente, e inizialmente, nascosto dalla cornice pop e colorata. Ma quel rosso dei costumi da cosplayer, o dei disegni a fumetti, può diventare ben presto quello del sangue. Utopia vive di improvvise sfuriate di violenza. A tratti sembra girato da certi epigoni di Tarantino (non certo da lui) come Joe Carnahan o Guy Ritchie. Sembra tutto un gioco, ma non lo è.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

 

0 Users (0 voti)
Criterion 10
What people say... Leave your rating
Ordina per:

Sii il primo a lasciare una recensione.

Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Di Più
{{ pageNumber+1 }}
Leave your rating

Il tuo browser non supporta il caricamento delle immagini. Scegline uno più moderno.

Click to comment

Trending