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Little Fires Everywhere. Reese Whiterspoon, Kerry Washington e quei piccoli fuochi… su Prime Video

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Una casa prende fuoco, nella notte. Elena Richardson e il marito Bill guardano la loro lussuosa villa andare in fumo. La polizia dice che ci sono stati “little fires everywhere”, tanti piccoli fuochi lungo tutta l’abitazione che hanno causato l’incendio. Little Fires Everywhere è la nuova serie Abc, cioè Disney Television Studios, andata in onda in America su Hulu, e disponibile ora anche in Italia su Amazon Prime Video dal 22 maggio (in inglese con sottotitoli in italiano, la versione doppiata arriverà più avanti). La serie è tratta dal romanzo Little Fires Everywhere del 2017 di Celeste Ng. (Tanti piccoli fuochi in italiano) e vede come protagoniste due grandi star: Reese Witherspoon e Kerry Washington.

Ma riavvolgiamo il nastro, ed eccoci a quattro mesi prima dell’incendio. Siamo nell’agosto del 1997, a Shaker Heights, un sobborgo di Cleveland, Ohio, una di quelle tante periferie residenziali che siamo ormai abituati a vedere nei film e nelle serie americane. Elena (Reese Witherspoon) è una giornalista ed è la madre di quattro figli, adolescenti o preadolescenti. Insieme al marito Bill (Joshua Jackson, l’indimenticabile Pacey di Dawson’s Creek) vive una vita perfettamente organizzata e schematizzata, dove ogni cosa ha un posto e ha un tempo. Anche fare l’amore ha il suo momento, il mercoledì o il sabato sera. Nel quartiere arriva Mia (Kerry Washington), madre single, con la figlia Pearl (Lexi Underwood). Mia è un’artista, vive alla giornata, e nella vita ha cambiato più volte casa e città. Elena le affitta una sua casa. Mia trova lavoro come cameriera in un ristorante cinese, e poi anche come domestica in casa di Elena, che ha capito la sua situazione e cerca di aiutarla. Mentre Pearl sembra legare particolarmente con Moody (Gavin Lewis), il figlio di Elena. Izzy (Megan Stott), la figlia minore di Elena e Bill, è una ribelle, tenta di bruciarsi i capelli e, a un concerto di musica classica, si presenta con la scritta sulla fronte “Not Your Puppet”, non sono il tuo burattino.

Quei piccoli fuochi del titolo allora sono tutte quelle piccole scintille che, nelle nostre vite, avvengono all’improvviso e, se trascurate, rischiano di divampare in incendi molto pericolosi. Possono accendersi con un niente, e crescere fino a diventare devastanti. Come quelle piccole grandi bugie che potrebbero sembrare innocenti, ma possono portare a delle tragedie. Non abbiamo usato queste parole a caso, perché Little Fires Everywhere sembra seguire la strada di Big Little Lies, che aveva proprio Reese Witherspoon come protagonista. Il viaggio nelle famiglie della borghesia americana, la dinamica di inclusione/esclusione dei nuovi arrivati e dei diversi, le ombre che si nascondono dietro case ed esistenze perfette sono le stesse. Little Fires Everywhere però ha una sua personalità e suo tono ben distinto. Le storie che si muovono tra le ville dell’Ohio sono meno tragiche, meno estreme e più sfumate (non a caso lì si parte con un omicidio, qui con un incendio…). C’è meno violenza, non c’è una vera e propria guerra, ma un confronto continuo, fatto di solidarietà e diffidenza, complicità e dubbi, tra due mondi completamente diversi. E, a differenza di Big Little Lies, dove i figli sono più piccoli e non sono una vera e propria parte integrante del racconto, quanto un mezzo per scatenare i contrasti tra le varie famiglie, qui ci sono dei figli adolescenti, con personalità definite, che sono i veri motori della storia.

Little Fires Everywhere è una storia fondata, da subito, sul contrasto. Elena entra in scena con un quadro da Mulino Bianco, la famiglia che fa colazione prima di uscire. Mia e la figlia si svegliano dopo aver dormito in macchina. Elena è wasp, bionda, chic e impeccabile, e ha tutto sotto controllo. Mia è afroamericana, scarmigliata, hippie, e la sua vita sembra un caos. La grande magione padronale e la piccola casa in affitto, una serie di vite pianificate contro una vita alla giornata. Elena pare aver buon cuore e aiutare Mia. Ma continua a sospettare di lei. E i loro due mondi cominciano a lavorare come due vasi comunicanti (di cui, evidentemente, uno è troppo pieno e l’altro troppo vuoto, per cui tendono a compensarsi). Così Pearl, la figlia di Mia, entra nelle simpatie di Elena, oltre che del figlio Moody, e rimane affascinata dalla loro grande casa e dalla loro vita. Izzy, ribelle e insicura, vittima di bullismo, sembra entrare in sintonia con Mia.

Se la storia è già molto forte, a farla vivere sono due grandi attrici che in tv stanno vivendo da tempo una nuova vita di successo. Reese Witherspoon, dopo essere stata una reginetta della commedia al cinema, in tv sta dando prova di una grande maturità, fino a diventare il simbolo delle contraddizioni delle donne borghesi americane. Il ruolo di Elena arriva dopo Big Little Lies (senza dimenticare The Morning Show). Kerry Washington, esplosa con il cinema di Spike Lee, arriva dal successo di Scandal, in cui aveva un personaggio molto diverso da Mia. Sensuale, empatica, dolente, Kerry Washington porta con sé un intero mondo in questa serie.

Little Fires Everywhere fa parte di un genere ormai molto ricco. Potremmo chiamarlo Suburbs Drama, e, tra cinema e tv, vive lungo quelle strade perfette dai prati verdi e dalle casette eleganti, tutte uguali, che si trovano nelle zone residenziali americane. Da American Beauty a Revolutionary Road, passando per le Desperate Housewifes di Wisteria Lane per arrivare a Big Little Lies e Littles Fires Everywhere, c’è tutto un mondo da scoprire dentro a queste ville così ben curate. Ed è un mondo che prende fuoco.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

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