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The Mandalorian. L’universo di Star Wars è anche “in serie”, su Disney+

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Tanto tempo fa, in quella galassia lontana lontana, non c’erano solo le avventure di Luke Skywalker e Han Solo, di Darh Vader e la principessa Leila. Nella galassia di Star Wars c’erano anche altre storie che aspettavano di essere raccontate. E adesso è il momento di farle vivere: dal 24 marzo è disponibile in Italia Disney+, il nuovo servizio di streaming che racchiude anche tutto il mondo di Star Wars, compresa la nuova, attesissima serie, The Mandalorian. Quella del “mandaloriano” è una storia che avviene nel tempo che intercorre tra l’episodio VI (Il ritorno dello Jedi) e l’episodio VII (Il risveglio della Forza). Al centro della vicenda c’è un misterioso cacciatore di taglie…

Il primo episodio di The Mandalorian inizia in una taverna, che potrebbe essere la taverna di Mos Eisley di Guerre stellari (cioè l’Episodio IV: Una nuova speranza). Ma potrebbe essere anche un saloon del vecchio West. Vediamo una serie di personaggi dalle fattezze bizzarre, come da quel primo Guerre stellari ci ha abituato George Lucas. All’interno arriva il mandaloriano, un cacciatore di taglie che salva un personaggio, ma solo perché è lui che dovrà riscuotere la taglia. Siamo nell’universo di Star Wars, ma siamo anche in tutto e per tutto in un film western, con gli spazi sconfinati e le dinamiche dei film di questo genere.

Di cacciatori di taglie ne abbiamo visti parecchi nelle storie di Star Wars. Jango Fett e Boba Fett, ad esempio. Il mandaloriano, a prima vista, riprende il look inconfondibile di questi personaggi. Una spessa corazza a coprire tutto il corpo, che potrebbe farlo sembrare un droide, ma anche un antico centurione romano (a proposito: il creatore della serie è uno che di corazze se ne intende, è Jon Favreau, artefice del successo di Iron Man sul grande schermo). E, soprattutto, quel casco che cela completamente il volto, un casco spigoloso, dalla forma triangolare, del colore dell’acciaio, lontano dalla sinuosità e delle cromature nere delle maschere di Darth Vader o Kylo Ren. A proposito di maschere, seguiamo The Mandalorian con il senso di mistero di sapere chi c’è dentro quel casco completamente chiuso, come facevamo con Darth Vader nella prima trilogia di Star Wars. E, come in quei film, The Mandalorian ha il pregio di riuscire ad avvincere con un personaggio di cui, almeno nella prima puntata, non vediamo mai il volto.

The Mandalorian è un modo intelligente e diverso di portare avanti l’eredità dell’universo di Star Wars. Senza continuare la saga principale, cioè la storia degli Skywalker, come fatto nei recenti episodi VII, VIII e IX, ma ambientando una storia completamente nuova in un universo che ormai ha i suoi codici, le sue leggi. Un mondo dove possono nascere storie di ogni tipo, e dove troveremo comunque le nostre coordinate, i nostri punti di riferimento che ci diranno che, sì, siamo proprio in quella galassia lontana lontana. Qui lo capiamo subito, al di là del look del mandaloriano. Lo capiamo dalla forma delle astronavi, da quella grafite dove vengono imprigionate le persone catturate, proprio come era capitato a Han Solo per essere consegnato a Jabba The Hutt. Riconosciamo degli stormtrooper, nelle loro classiche corazze bianche, anche ora che l’Impero è stato debellato.

Chi ha preso in carico l’eredità di George Lucas ne ha studiato i punti cardinali, ne ha saputo cogliere l’anima, e ne sta mantenendo l’idea: è una fantascienza che è futuro, ma è anche passato, tanto che, come sappiamo, tutto avviene tanto tempo fa in una galassia lontana. È un mondo dove c’è una tecnologia, che è evoluta ma ha anche una certa patina di ruggine, di meccanica, di analogico, di ferraglia. È un mondo futuristico come lo si poteva immaginare a metà degli anni Settanta. E la visione di Star Wars che appare negli ultimi film, e anche in The Mandalorian, è sempre quella, è stata mantenuta. Insieme a certi paesaggi, alla presenza dei droidi, inconfondibili (qui ne troveremo uno specializzato per combattere, con il torso snodabile a 360 gradi) e di creature stranissime (vedrete i Blurg, sorta di bipedi con la testa da cernia che si comportano come dei tori), ci bastano pochi secondi per capire che ci troviamo nel mondo di Star Wars. E poi c’è quel personaggio straordinario, che nel primo episodio appare per pochi secondi e ha fatto innamorare già tutti. Lo hanno già chiamato, in gergo, Baby Yoda. È come lo Yoda di Star Wars, verde, con delle lunghe orecchie, ma con due occhi da cucciolo in grado di far sciogliere anche i cuori più freddi. La grande idea di The Mandalorian arriva all’ultimo minuto della prima puntata, e ci fa venire voglia di vedere le alte, e anche la seconda stagione, già annunciata. The Mandalorian sembra aver messo d’accordo tutti, anche i fan per cui la saga principale non può essere toccata, ma che apprezzano storie nuove. L’universo immaginato da George Lucas più di quarant’anni fa non sembra davvero avere limiti.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

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