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Chiara Ferragni – Unposted. Sono io che ho creato me stessa

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Per me, che sono cresciuto negli anni Ottanta, i divi erano le rockstar: David Bowie, Sting, Bono, Simon Le Bon. Vedere una ragazza piangere perché ha incontrato Chiara Ferragni è un segno dei tempi. Le nuove rockstar globali sono gli influencer. E lo si vede chiaramente in Chiara Ferragni – Unposted, il film di Elisa Amoruso che è stato presentato a Venezia e, dopo un’uscita in sala di tre giorni, dal 29 novembre è disponibile su Amazon Prime Video. Chiara Ferragni è oggi l’influencer più importante nel mondo della moda, ed è seguita da 18 milioni di follower su Instagram, persone che la seguono da tutto il mondo. Gli influencer hanno accorciato le distanze tra il mondo della moda e la gente. E Chiara Ferragni è stata la prima a capire l’importanza di un’azione simile. Ma il suo segreto non è solo questo: Chiara è una donna che ce l’ha fatta, ed è un modello per milioni di ragazze in tutto il mondo che vorrebbero diventare come lei. “Ho sempre pensato che la mia fosse una storia ispirazionale su una ragazza che ha creduto nei suoi sogni e ce l’ha fatta” ha raccontato Chiara Ferragni a Roma alla prima del film. “Ricordo che nel febbraio del 2018 parlavamo con i produttori dell’idea di raccontare la mia storia tramite un documentario, secondo me era un progetto che poteva aver successo, e abbiamo cominciato a pensarci. Abbiamo creato in pochissimo tempo un team che mi ha seguito da settembre 2018 a gennaio 2019, e così è nato Chiara Ferragni – Unposted”. “La mia ambizione più grande è che questo documentario smuova qualcosa, che riesca ad emozionare” aggiunge.

Il film inizia a Los Angeles, dove Chiara vive dividendosi fra la California e Milano. E dove ha deciso di farsi un piercing. Nel film siamo continuamente catapultati indietro, con le immagini di Chiara bambina che si alternano a quelle frenetiche della sua vita di oggi. “Da bambina non voleva essere una leader” racconta la mamma. “Ma voleva farsi amare. E dimostrava giù una certa indipendenza”. A scuola era bravina, faceva sport, ma non c’era qualcosa in cui, da ragazza, eccelleva. Ma Chiara Ferragni è sempre stata sicura che avrebbe fatto qualcosa di importante. Ha trovato la sua strada nella moda, nel web e nei social network, dei quali ha capito prima di altri la potenzialità. Ha cominciato pubblicando le sue foto su Flickr. Ma poi, osservando il blog di una ragazza californiana nel 2009, ha pensato di aprire un suo blog: le piaceva l’idea di avere qualcosa di suo, e di non usare solo una piattaforma di altri. Così, grazie anche al suo ex compagno, Riccardo Pozzoli, ha aperto un suo blog. Doveva avere la parola “blonde” perché lei era bionda, e qualcosa di italiano, come “blonde pasta” o “blonde pizza”. Poi è stata scelta l’insalata, e allora ecco The Blonde Salad, che oggi è una vera e propria testata, con una redazione e un’area dedicata all’e-commerce. L’ex compagno è stato importante nella nascita e nel successo del blog. “Ma nessuno mi ha creato” ribadisce lei. “Sono io che ho creato me stessa”.

Chiara Ferragni ha creato se stessa. E ha creato anche un lavoro. Un lavoro che in molti non capivano, che lei stessa fa fatica a definire. Si definisce un’imprenditrice digitale che è anche una blogger di moda. Il suo impero non si è fermato qui. Nel 2013 è nata la Chiara Ferragni Collection, venduta da 400 rivenditori in tutto il mondo, con 40 milioni di fatturato. Ma “essere donna e avere successo oggi è quasi una colpa”, come sentiamo dire nel film. E allora, in Chiara Ferragni – Unposted, e alla sera della prima, si parla anche di haters, fenomeno ormai inseparabile dal successo social. “Ho a che fare con gli haters dal primo momento in cui ho pubblicato la mia prima cosa on line, avevo sedici anni” ricorda l’imprenditrice. “Gli haters fanno un po’ parte della vita di chiunque, soprattutto quando ti esponi on line. Ci devi fare l’abitudine. Quello che cerco di fare è rispondere in maniera ironica, trasformare l’odio in un modo di sorridere insieme, per far vedere alle altre persone che sono con me che certe cose non vanno prese seriamente. Quello che importa è la tua visione, i tuoi obiettivi. E non puoi dare importanza alle persone che cercano di mettersi sul tuo cammino”.

Oltre all’odio, intorno a Chiara Ferragni c’è anche tanto amore. Della fan che piange per averla incontrata e aver scattato un selfie con lei abbiamo detto in apertura. Il film di Elisa Amoruso, oltre a Chiara Ferragni e molti addetti ai lavori, ci fa vedere anche delle interviste a molte ammiratrici: Monaco, Taiwan, Città del Messico, vengono da tutto il mondo. Simone Marchetti, Editor In Chief di Vanity Fair Italia, spiega che Chiara Ferragni è espressione della contemporaneità, in quanto ha saputo cogliere meglio di altri il linguaggio dei social media.

Chiara Ferragni – Unposted è disponibile, dal 29 novembre, su Amazon Prime Video. “Secondo me Amazon Prime Video funziona proprio come i social media” ha commentato Chiara Ferragni.È globale, è istantaneo. È pazzesco che tutti potranno vedere il film nello stesso momento”. Vedranno i momenti più glamour di Chiara Ferragni, quelli d’amore con il marito, Fedez, e il figlio Leone, e anche il grosso lavoro che c’è dietro la sua impresa. Ma capiranno che Chiara ha anche condiviso, in questi anni, momenti più delicati, come i problemi che ha avuto durante il parto. “Nei social media c’è sempre un’ostentazione della parte più bella della nostra vita” ha spiegato la fashion blogger. “E penso che sia molto importante, per persone in vista come me, far vedere non solo le parti positive del nostro quotidiano, ma anche le difficoltà, soprattutto quando hanno una lezione da darci. Io sui social media cerco di far vedere non solo i momenti belli, ma anche quelli che mi hanno fatto maturare”. Chiara Ferragni crede che la sua storia possa essere d’ispirazione per molte altre ragazze, e probabilmente, è così. “Io sono in una posizione privilegiata, ma cerco sempre di sensibilizzare le donne sul fatto che devono porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli e trovare la versione migliore di loro stesse”. Nel film sentiamo dire a Chiara Ferragni di essere costantemente in cerca della sua versione migliore. Lei la chiama “la Chiara che vorrei”. Sostituendo il proprio nome a Chiara, molte ragazze potrebbero fare lo stesso.

di Maurizio Ermisinoi per DailyMood.it

 

 

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