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The Lego Movie 2: la liberta’ di creare qualunque cosa

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The Lego Movie 2: Una nuova avventura è la fantasia sfrenata, la possibilità di creare qualunque cosa sfidando ogni legge logica e fisica. È volare, è sparire e ricomparire, è trasformarsi in qualunque cosa. È fare e disfare. In una parola, la magia delle costruzioni nelle mani dei nostri bambini. The Lego Movie 2: Una nuova avventura (nelle sale dal 21 febbraio) è il nuovo film – dopo The Lego Movie e Lego Batman – della saga cinematografica, e della geniale operazione di Branded Entertainment, che ha rilanciato gli storici mattoncini danesi nell’immaginario collettivo. Il secondo Lego Movie ci riporta nella cittadina di Bricksburg, dove gli abitanti devono fronteggiare la minaccia di una razza aliena, i Lego Duplo, invasori venuti dallo spazio che non si fermano di fronte a niente. Non c’è più la Bricksburg di una volta: siamo in uno scenario distopico, post apocalittico, quello visto tante volte in film come Il pianeta delle scimmie o Io sono leggenda. Tutto è raso al suolo. E il solo Emmet, inguaribile ottimista, sembra non aver perso le speranze. Quando arriva l’invito per un matrimonio in un altro pianeta, alcuni degli eroi di Bricksburg vengono portati via. E toccherà a Emmet provare a salvare i suoi amici.

Ci sono molte cose che colpiscono in questo The Lego Movie 2: Una nuova avventura. Quello che balza all’occhio da subito è la meticolosa, maniacale cura con cui sono realizzati i personaggi e gli scenari. Creati al computer, personaggi e luoghi sono disegnati come se fossero rigorosamente costruiti con mattoncini Lego. Come dicevamo, tutto è possibile, basta che sia realizzabile con dei Lego. Tutto si può muovere, ma si muove ovviamente a scatti e con i limiti di pupazzetti che conosciamo tutti. Ma le possibilità sono illimitate: non avete sicuramente idea di cosa si possa realizzare con quei magici mattoncini. La cura nella realizzazione è nei particolari: i mattoncini creati in computer grafica sono volontariamente sporcati e danneggiati come se fossero davvero usati e strausati da dei bambini. Guardate attentamente e noterete i classici graffi che si possono intravvedere sulle superfici di plastica, o, addirittura, le impronte delle dita sulle superfici più piatte e lucide, come quelle dei Duplo.

Il fatto poi che tra i personaggi preferiti nel mondo delle costruzioni ci siano i supereroi, gli idoli di tutti i bambini (per le bambine è diverso, fate attenzione, e non vi diciamo questa cosa a caso…) permette un gioco cinematografico in grado di catturare – seppur a tratti – anche il pubblico più grande. Il fatto che i Lego Movie siano un prodotto Warner Bros., e che la casa cinematografica detenga anche i diritti dei personaggi DC Comics rende il gioco più facile. E così in scena accanto a Emmet e alla sua amata Lucy ci sono uno spassoso Batman (doppiato da Claudio Santamaria nella versione italiana), che si parla addosso, sproloquiando sul suo successo cinematografico e sui suoi superproblemi che il pubblico continua a volere nei suoi film, Superman, Aquaman, una tripla Wonder Woman e così via. Ma l’universo cinefilo in cui vivono i personaggi di Lego Movie non si ferma qui, ed è davvero ricco di omaggi. Ce n’è davvero per tutti: da Bruce Willis a Matrix, fino a Ritorno al futuro, che non è solo una semplice citazione, ma il cuore della trama del film.

E in questo ci sono anche i difetti. Perché i più piccoli, divertiti sicuramente dal tourbillon visivo delle costruzioni, rischiano di non capire alcuni passaggi, come i viaggi nel tempo – e le relative “sparizioni” dei personaggi – e neanche la realtà distorta alla Matrix. Agli adulti, a cui il film ammicca sicuramente, sono riservati molti sorrisi per tutti i riferimenti cinefili e pop: ma, per contro, rischia di stancare il continuo gioco di smonta e rimonta, di viaggi e ritorni, di continue trasformazioni e di canzoncine furbe (ma, attenzione, La canzone che ti resta in testa… vi resterà in testa!), e la velocità con cui procede la storia, che non permette poi di approfondire i personaggi, come siamo abituati dai film della Pixar. Sarà che per loro natura i Lego sono quadrati, ma i personaggi non sono disegnati – psicologicamente – a tutto tondo.

Se il gioco che sta alla base dei film è stato svelato già alla fine del primo film, e la sorpresa quindi è minore, il film ha un suo messaggio istruttivo. Se avete due figli che litigano tra loro, questo film può insegnare loro a giocare insieme, a coesistere, ad accogliere. Perché scambiarsi le esperienze è qualcosa che arricchisce. E sì, in fondo, The Lego Movie 2 è un bel gioco.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

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