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Venezia 75, giorno 7: Natalie Portman in versione popstar divide il Lido

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Natalie Portman torna al Lido con una nuova grande performance. Dopo aver incantato la Mostra negli anni passati con il personaggio dark de Il cigno nero e l’intensa Jackie O’ del film di Pablo Larraìn, l’attrice israeliana questa volta ha impressionato il pubblico di Venezia con il ruolo di una “maledetta” popstar, che inizia la sua strada verso il successo dopo essere sopravvissuta alla strage di una scuola. Vox Lux di Brady Corbet – che avevamo già apprezzato tre anni fa con The Childhood of a Leader, con cui si era aggiudicato il Leone del futuro – è un potente ritratto della società contemporanea. Il film ha diviso molto qui al festival. C’è chi in sala ha applaudito calorosamente e chi, invece, ha reagito inveendo contro l’opera.

Ma la settima giornata di questa Venezia 75 ha visto anche la presentazione di un altro film in concorso, Opera senza autore (Never Look Away) di Florian Henckel von Donnersmarck. Il regista tedesco – che con la sua opera prima Le vite degli altri aveva conquistato il mondo, e un Oscar – continua a deludere le aspettative, proprio come aveva fatto con The Tourist. Anche in questo caso, infatti, il suo film non convince fino in fondo. L’opera racconta la vita del pittore Kurt Barnert, partendo dalla Germania nazista. Ambiziosa negli intenti, l’opera vuole porre al centro dello spettatore una profonda riflessione sulla malvagità e sul significato dell’arte ma indugia troppo con la macchina da presa, attestandosi piatto e didascalico. La messa in scena, infatti, risulta più adatta ad un prodotto televisivo piuttosto che cinematografico.
Applausi invece per lo splendido documentario Monrovia, indiana di Frederick Wiseman, uno dei più grandi registi contemporanei. Il film è un ritratto commovente dell’America, in tutte le sue odiate contraddizioni e la sua magia. Il fascino mitico del paese a stelle e strisce è reso attraverso il racconto di una cittadina del Midwest, che si fa sineddoche di tutta la cultura americana.

Nelle Giornate degli Autori poi, è stata presentata l’opera seconda di Valerio Mieli, Ricordi?. Interpretato da Luca Marinelli, che sorregge praticamente da solo tutto il racconto, il film è una riflessione umana e filosofica sullo scorrere del tempo e sul senso stesso della vita. “Ricordi? è un film pregno di dubbi, che sono gli stessi maturati nella percezione della nostra vita. Il mio obiettivo era mostrare la temporalità mescolata”, ha spiegato il regista. Un film complesso e coraggioso anche da un punto di vista estetico, ma privo di artifici e vizi di forma. Ricordi? mostra i suoi protagonisti attraverso dei frammenti di memoria, dei ricordi appunto. Un’idea ardita da mettere in scena anche per gli attori, proprio come ha confessato Marinelli: “All’inizio ci siamo davvero scervellati, perché non sapevamo come farlo questo film”. Alla fine l’attore se l’è cavata alla grande, il film un po’ meno. Applausi in sala, ma tiepidi.

di Antonio valerio Spera per DailyMood.it

 

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