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Yellow Submarine: il sottomarino giallo dei Beatles ha 50 anni…

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C’erano stati A Hard Day’s Night e Help!. I film che avevano fatto dei Beatles delle icone, che avevano dato un volto a quella formula magica che era la loro musica. Erano delle pellicole che li coglievano al culmine della beatlemania. Poi c’era stato il più ambizioso Magical Mistery Tour, che era stato stroncato da più parti. E allora la Apple Films aveva cominciato a vagliare con più attenzione i propri progetti. Nel 1967 Brian Epstein, il manager dei Fab Four, aveva approvato la realizzazione di un film molto diverso dagli altri. Era un lungometraggio a cartoni animati, che trasformava una famosa canzone dei Beatles, Yellow Submarine, in una sorta di viaggio psichedelico, visionario e lisergico. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr diventavano dei personaggi a fumetti. Non parlavano neanche con la loro voce, ma con quella di doppiatori che li imitavano. Nella strampalata storia di Yellow Submarine i nostri eroi viaggiavano a bordo di un sottomarino giallo verso un luogo dal nome molto beatlesiano, ovvero Pepperland. Dovevano sconfiggere una tribù di troll scandinavi nemici della musica, i Blue Meanies.

Yellow Submarine, in fondo, era un film dei Beatles senza i Beatles. Non apparivano, direttamente, in scena. Non recitavano. Il loro impegno si limitava alla colonna sonora. E non fu certo un impegno faticoso. La canzone che dava il titolo al film già c’era: Yellow Submarine era stata scritta da Paul McCartney (era nata così, mentre era in dormiveglia…) e cantata da Ringo Starr per l’album Revolver. Anche un’altra famosa canzone dei Beatles entrò nella colonna sonora: All You Need Is Love. Tre brani inediti sono del periodo di Sgt. Pepper’s Lonely Heart’s Club Band: All Together Now, nato dalla mente di Paul McCartney, pare sia stato scritto proprio per il film, mentre It’s All Too Much e Only A Northern Song, di George Harrison, dovevano far parte di quel famoso album. Il produttore chiese anche una composizione in più a John Lennon, che sfornò Hey Bulldog, che lui stesso definì “un brano dalla melodia orecchiabile che non significa nulla”.

Il disco originale, uscito poi nel gennaio del 1969, si fermava qui. Sulla facciata B c’erano i brani strumentali scritti per il film da George Martin. Nella nuova versione del disco, quella rimasterizzata nel 1999, e che trovate oggi nei negozi, ci sono altri classici dei Beatles: da Eleonor Rigby a Lucy In The Sky With Diamonds, da Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band a When I’m Sixty Four, da Nowhere Man a With A Little Help From My Friends. Ma, a proposito di riedizioni, in occasione del cinquantesimo anniversario di Yellow Submarine è uscito in edizione limitata il singolo 7’’ di Yellow Submarine in picture disc con Eleanor Rigby sul lato B.

John Lasseter ha definito “rivoluzionario” Yellow Submarine. È un film che ha un disegno e una grafica lontanissimi dallo stile dell’epoca, quello dei cartoni della Disney e altri prodotti simili. È un’animazione fluida, sfuggente. È un viaggio in un mondo di paesaggi psichedelici, in cui ci sono tocchi di surrealismo e di pop art. Il regista, e supervisore, del film è George Dunning, che aveva già lavorato a una serie di cartoni animati sui Beatles, e che diresse personalmente la sequenza di Lucy In The Sky With Diamonds. Nel team c’era anche l’illustratore tedesco Heinz Edelmann, che disegnò molti dei personaggi e degli sfondi. A Yellow Submarine lavorarono oltre 200 artisti per 11 mesi.

Il film uscì nei cinema inglesi il 17 luglio del 1968. Il disco uscì nel gennaio dell’anno successivo. Da noi, in Italia, Yellow Submarine arrivò qualche mese dopo, nel 1969. Nel 1972 fu trasmesso il giorno di Capodanno. La trasmissione era Mille e una sera, e quella serata era dedicata all’animazione d’autore. La verità? I Beatles non avevano poi amato molto The Beatles, quella serie a cartoni animati girata da Dunning del 1965. E avevano un contratto cinematografico da onorare. E quello era il modo migliore per rispettarlo: bastava lasciar fare ad altri il loro lavoro, e completare il tutto con un po’ della loro musica: in quel periodo di straordinaria creatività era una cosa di cui disponevano in abbondanza. Ma alla fine il film fu un grande successo. E i Fab Four furono così colpiti dal risultato del film da volere apparire per una breve sequenza live action alla fine del film. E così, ancora una volta, John, Paul, George e Ringo, in qualche modo, hanno fatto la Storia. E il sottomarino giallo sarebbe entrato per sempre nell’immaginario collettivo.

di Maurizio Ermisino per DailyMood.it

 

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