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Oscar 2018: per il miglior film è sfida a due

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Si riparte da là, dal clamoroso epic fail della scorsa edizione, da quando Warren Beatty, sul palco per premiare il miglior film dell’anno, aprì la busta sbagliata ed annunciò La La Land come vincitore. Non era però il musical con Ryan Gosling il destinatario della statuetta più prestigiosa, bensì Moonlight di Barry Jenkins. Un errore unico ed eccezionale nella storia degli Academy Awards, che verrà ricordato a lungo e che quest’anno sarà sicuramente oggetto ricorrente delle battute del conduttore Jimmy Kimmel, chiamato come host della serata per il secondo anno consecutivo.

A prescindere dall’epic fail, la vittoria di Moonlight dello scorso anno sul favoritissimo La La Land ci ricorda in ogni caso che agli Oscar mai nulla è scontato e che i pronostici per questi premi valgono fino ad un certo punto. In un’edizione poi, dove un vero favorito non c’è, le sorprese possono essere tante. Tra l’altro, da quando l’Academy ha deciso di ampliare la categoria del miglior film, dando la possibilità di arrivare fino a dieci candidati per la statuetta più importante, il rischio del “tra i due litiganti il terzo gode” è diventato ancora maggiore, con una spartizione dei voti che può sparigliare tutte le carte in tavola.

La sfida a due, serrata ed avvincente, La forma dell’acqua-Tre manifesti ad Ebbing, Missouri potrebbe dunque aprire a scenari sulla carta improbabili. Non è un caso, infatti, che tra i bookmakers americani le quotazioni di Dunkirk, il war movie di Christopher Nolan, stiano salendo sempre di più. Certo, la vittoria del fantasy storico-romantico di Guillermo Del Toro, ambientato durante la guerra fredda con la storia d’amore tra una donna muta e un mostro marino, rimane la più accreditata, soprattutto perché è il film che ha ottenuto più nomination (ben tredici). Rimane, però, sempre un dato di fatto: i fantasy non hanno mai ricevuto l’amore incondizionato dei premi hollywoodiani. Dobbiamo andare indietro al 2004 per ritrovare un fantasy vittorioso agli Oscar, e cioè quando la statuetta andò al terzo capitolo del Signore degli anelli, e tra l’altro, non dobbiamo dimenticarci di diversi capolavori passati alla storia, che non hanno potuto gioire dell’Oscar come miglior film (E.T. di Spielberg e Avatar di James Cameron su tutti).

Agli Oscar, d’altronde, la “realtà” il più delle volte vince sulla fantasia, e quindi non bisogna dare per “spacciato” Tre manifesti. Nella realtà, in più, spesso ad avere la meglio è la “Storia”, e quindi l’epico Dunkirk può essere l’outsider, più di The Post e de L’ora più buia. Da una parte perché il film di Spielberg arriva alla cerimonia con sole due nomination totali (oltre a quella come miglior film, quella a Meryl Streep) e perché tratta una tematica (il giornalismo d’inchiesta) già trionfante agli Oscar due anni fa (Il caso Spotlight), dall’altra perché il film su Churchill, nelle regole non scritte degli Oscar, è più un film d’interpretazione che un grande racconto cinematografico. Quindi rimane favorito per le statuette come miglior attore a Gary Oldman e al miglior trucco (straordinario).

Per gli altri quattro candidati le chance sono praticamente nulle. Scappa – Get Out rappresenta la rivelazione della stagione e lo sparring partner di questa edizione (per cui la nomination è già un premio), Il filo nascosto è la scelta “cinefila” che raramente vince, Lady Bird costituisce la “quota rosa” (è l’opera prima dell’attrice Greta Gerwig) e Chiamami col tuo nome del nostro Luca Guadagnino il prodotto indipendente, emozionante e delipato, che da sempre gli Oscar inseriscono nella lista.

Il clima della serata, che sicuramente vedrà protagonista la femminilità e il femminismo sulla scia dei movimenti #Metoo e Time’s Up contro le molestie sessuali, potrebbe indirizzarci ad una previsione pro Tre manifesti – che a prescindere da questo rimane comunque un grande film. Ma – chissà – forse per una volta conterà solo il cinema. E La forma dell’acqua è cinema che si fa vera e propria poesia. Che vinca il migliore!

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

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