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Venezia 74, giorno 1: Tesoro, mi si è ristretto Matt Damon!

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L’attesa è finita, Venezia 74 ha aperto il sipario, tra metal detector e agenti sparsi per tutto il Lido. Nell’edizione della “massima sicurezza” per l’allarme terrorismo, il clima di festa che contraddistingue da sempre un evento come la Mostra del Cinema però è sempre vivo e pulsante. Basta vedere i giovani accalcati ai bordi del red carpet sin dalle prime ore del mattino per rendersi conto che, in fondo, Venezia è sempre Venezia. Armati di ombrelli e bottigliette d’acqua per fronteggiare le ore più calde, i fan, accaniti ed imperterriti, si sono aggiudicati i posti in prima fila per raggiungere il loro obiettivo. Quale? Un selfie con Matt Damon. Perché sì, è stato sicuramente il divo americano il volto copertina di questa giornata inaugurale. Protagonista del film d’apertura Downsizing, commedia che lo vede rimpicciolirsi a 12 cm di altezza per fronteggiare i problemi socio-climatici (ed economici) del pianeta, Damon ha letteralmente elettrizzato la folla che lo attendeva all’ingresso della Sala Grande del Festival. Con lui sono arrivati anche il regista del film, il premio Oscar Alexander Payne (Paradiso amaro, Sideways, Nebraska), e le coprotagoniste Hong Chau e Kristen Wiig. Assente, invece, il sempre bravissimo Christoph Waltz che nella pellicola ha un divertentissimo ruolo secondario. Sul film, i bookmakers americani già puntano alto per le prossime nomination agli Oscar. Intanto vediamo come se la caverà al Festival. Tutto starà nelle mani della giuria e della sua bellissima presidentessa Annette Bening, che ha illuminato la serata d’apertura con la sua innata classe e il suo splendente sorriso.

Se la vera star è stata l’ex “Will – genio ribelle – Hunting”, a rubare i flash dei fotografi è stato anche il “nostro” Alessandro Borghi. Scelto quest’anno come padrino della Mostra – interrompendo la tradizione della madrina del Festival – l’attore romano, che nei prossimi giorni presenterà qui al Lido anche i primi episodi della serie Netflix Suburra, è stato un perfetto cerimoniere, vestendo senza intoppi il ruolo che gli è stato affidato dal direttore Alberto Barbera. Chissà se la bravura di Borghi possa aprire un ciclo di padrini (o di “madrini”, come li ha chiamati qualcuno), ma la Mostra non ha comunque potuto fare a meno di una bellezza femminile per l’apertura. Il consueto shooting fotografico riservato in ogni edizione alla madrina della kermesse c’è stato anche quest’anno. Per il ruolo di “vice-madrina” è stata scelta la modella brasiliana Isabeli Fontana, ex angelo di Victoria’s Secret e ora testimonial di L’Oréal Paris, che si è concessa con disinvoltura ai fotografi passeggiando a piedi nudi sulla spiaggia del Lido.

Tra lustrini e glamour, tra bellezze maschili e femminili, è opportuno però parlare anche un po’ di cinema. Se è stata una produzione statunitense ad aprire le danze del concorso ufficiale, a dare il via alla sezione Orizzonti è stato invece un film italiano, anche se dal respiro marcatamente internazionale. Parliamo di Nico 1988, diretto da Susanna Nicchiarelli e incentrato sulla controversa figura della musica Nico, appunto, all’anagrafe Christa Paffgen. Icona maledetta, musa dei Velvet Underground e di Andy Warhol è portata sullo schermo dall’attrice danese Trine Dyrholm, già protagonista de La comune, con cui vinse l’Orso d’Oro a Berlino. Il film è un biopic, costruito completamente sulla musica, che vuole raccontarci la donna prima che l’artista. “Volevo smontare il cliché del film biografico” – ha dichiarato la regista. “La parte più interessante della vita di Nico è quella successiva all’esperienza dei Velvet Underground. Era una persona intrigante, sia come donna che come artista, anche negli errori commessi con il figlio. Ho scelto di raccontare solo una parte della sua vita per parlare del tutto”. Il film uscirà nelle sale ad ottobre, e prima di scoprire se il pubblico gradirà la pellicola, la Nicchiarelli si gode intanto questa sua nuova avventura veneziana, dopo quella del 2009, con Cosmonauta, che segnò il suo esordio alla regia.

di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

 

 

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