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La Dolce Vita: scrigno di design anni cinquanta a picco sulla Marina di Tropea

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Un arco in pietra, sinuoso come l’abbraccio di Anita Ekberg, introduce alle atmosfere evocative de La Dolce Vita a Tropea. Passato e presente, avvinghiati e sospesi, permeano gli ambienti dell’antico Palazzo Barone, dimora patrizia costruita a picco sulla marina tropeana. All’interno, solo sette camere, riservate, raffinate, iperesclusive. Affacciate sul Golfo di Sant’Eufemia tramite grandi, immense vetrate. Vestono tonalità delicate, materiali semplici e una cifra stilistica che riconduce immediatamente agli anni Cinquanta. E sfociano in una magnifica terrazza privata, cuore pulsante di Palazzo Barone, che stacca su di una rupe a strapiombo sul mare e immerge l’ospite in uno scenario dalla bellezza perdifiato. Dominato da cristalline acque tirreniche, su cui galleggia il promontorio di roccia tufacea che sorregge il santuario Benedettino della Chiesa di S. Maria dell’Isola, risalente al 370 d.C.

Tu sei tutto, Sylvia! Ma lo sai che sei tutto, eh? You are everything,everything ! Tu sei la prima donna del primo
giorno della creazione. Sei la madre, la sorella, l’amante, l’amica, l’angelo, il diavolo, la terra, la casa ….ah ecco
cosa sei , la casa
Marcello Rubini da “La dolce Vita” di Fellini

IL CONCEPT
Questo è una dei tanti dialoghi tra Marcello Rubini protagonista de “La Dolce Vita di Fellini” e una esuberante Anita Ekberg, in cui si sottolinea un concetto basilare di quei tempi: la figura femminile simbolo di uno stereotipo tipico di quel tempo, la casa. La donna come la casa, con i suoi colori e le forme a volte sovrabbondanti, gli arredi minimal ma caratterizzati da un design forte e spigoloso, di ispirazione nordica in alcuni aspetti esteriori. Ed è proprio in questa direzione che si è mosso il progetto di ristrutturazione che ha interessato l’antico Palazzo Barone di Tropea, allontanandosi dai canoni consueti della progettazione.
Ci si è dapprima accostati al progetto con un approccio tipicamente metodologico e quasi empirico – spiega l’architetto Gerolamo Pungitore, artefice della ristrutturazione – finendo poi a ritrovarsi in una dimensione progettuale che traeva gli input, in una sequenza cronologica scandita dai sopralluoghi effettuati in cantiere, da una dimensione temporale lontana ma non lontanissima da noi. Più si andava avanti e più il carattere tipicamente
anni Cinquanta veniva fuori dagli elementi chiave costituenti la struttura: i soffitti in tavolato in legno, le pavimentazione in gettato alla veneziana, finanche da alcuni arredi lasciati lì quasi a voler testimoniare e indicare
quale fosse la via giusta nel riprogettare questo spazio. Da qui in poi l’idea di ciò che questo luogo doveva diventare era chiaro nella nostra mente: una quinta scenografica su cui inserire uno spettacolo fantasmagorico di
un’epoca passata, da molti anelata in questo particolare momento sociale ma purtroppo quasi mai raggiungibile,
“La dolce Vita!”.

IL PROGETTO
La Dolce Vita a Tropea si trova all’interno dell’antico “Palazzo Barone” in Piazza Migliarese, che si affaccia sulla Marina del Comune di Tropea, stabile in cui si trova anche la dimora di Raf Vallone, luogo dal quale si può godere una vista panoramica a strapiombo sulla spiaggia, davanti un promontorio di roccia tufacea che sorregge il santuario Benedettino della Chiesa di S. Maria dell’Isola del 370 d.C. Sullo sfondo le Isole Eolie con Stromboli e Vulcano (molto visibili) e di fronte la distesa del Mar Tirreno nel Golfo di Sant’Eufemia completano la vista panoramica.
All’interno, solo sette camere, arredate con la filosofia stilistica di quegli anni Cinquanta, si distribuiscono intorno al cuore pulsante dell’immobile, il magnifico terrazzo che stacca su di una rupe a strapiombo sul mare. Pavimentato anch’esso in gettato alla veneziana, diviene l’elemento principale che identifica l’intero ambiente, legame tra interno ed esterno, passato e presente. Uno spazio comune dove poter leggere e rinfrescarsi o, semplicemente, fantasticare su quella che fu La Dolce Vita di un tempo.
Ambienti moderni, spaziosi e arredati con oggetti particolari, come le lampade dalle forme stranissime o le poltrone stilizzate, gli scrittoi e gli armadi multicolor. Anche qui la tecnologia si inserisce con un approccio minimal e poco invasivo, lasciando l’attenzione su un luogo che diventa un piccolo portagioie da riaprire di volta in volta per indossare un momento della spensierata serenità passata.

Per Informazioni e prenotazioni:
La dolce Vita a Tropea
Largo Migliarese 2
89861 Tropea (VV)
Tel. 0963 663302
www.ladolcevitatropea.it

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