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Louis Vuitton Cruise 2018

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Nel cuore del Museo Miho, capolavoro architettonico realizzato dall’architello I.M. Pei, l’incantevole scenografia della sfilata Louis Vuitton mette in risalto i particolari più intriganti della collezione firmata da Nicolas Ghesquière. Il direttore Artistico della Maison Louis Vuitton rende omaggio a Kansaï Yamamoto e fonde insieme futurismo e poesia grazie ad una creativa reinterpretazione di codici, motivi e tessuti iconici che rispecchiano l’identità della Maison.
Tra i momenti più salienti vi sono quello dell’apertura e della chiusura della sfilata da parte delle attrici, rispettivamente Rila Fukushima e Doona Bae.

Numerosi ospiti di caratura internazionale si sono dati appuntamento in una location suggestiva: il Museo Miho ubicato nella zona Sud Est di Kyoto.
Inaugurato nel 1997, il Museo Miho fu concepito per divenire un paradiso terrestre, ispirato dallo Shangri-La, il leggendario paradiso in terra.
 Perso in una valle nascosta, il museo si svela attraverso un tunnel di metallo ed un futuristico ponte sospeso.
In questa incantevole cornice, la fotografa Saskia Lawaks ha immortalato,pochi istanti prima dell’inizio della sfilata, gli ospiti seduti in prima fila.
Tra le celebrità presenti: Michelle Williams, Jennifer Connelly, Laura Harrier, Fan Bing Bing, Sophie Turner, Isabelle Huppert, Riley Keough, Grace Coddington, Marina Foïs, Hidetoshi Nakata, Rila Fukushima, Shioli Kutsuma, Mirai Yamamoto, Kansaï Yamamoto, Tang Yan, Janice Man, Urassaya Sperbund…

La Collezione Cruise 2018 alterna attualità e nobiltà della civilizzazione ancestrale, tra futurismo e poesia, tra vaste città vibranti e paesaggi delicati.
I capi ricordano i samourai, le incisioni figurative, i paesaggi ad inchiostro, gli abiti da cerimonia, i keikogi delle arti marziali, la drammaturgia cinematografica di Kurosawa e la malinconia unica di Kitano. I tailleur pantaloni in stile urban e le tuniche strutturate sono disegnate nello spirito di Hokusai. Il Jersey intrecciato e i maglioni in pelle evocano le armature indossate dai guerrieri giapponesi. Gli abiti da sera brillano come i teatri dorati Noh. Le cinture obi, dall’eccezionale savoir-faire, diventano il tessuto per pantaloni affusolati. Borse e pochette, invece, sono decorate con le maschere Kabuki.

CREDITI EDITORIALI E IMMAGINI: ©LouisVuitton.COM

GLI ACCESSORI

GLI OSPITI

 

 

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