MFW Donna A/I 2017-2018

Coliac by Martina Grasselli – Autunno Inverno 2017/2018

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Colori e applicazioni, materiali pronti per stupire. E poi richiami al gioiello e a una istrionica natura. La parola d’ordine per entrare in questo mondo? Punk. Con questa prospettiva si sviluppa la nuova collezione Coliac per l’Autunno/Inverno 17-18: un alfabeto creato in un tributo all’ornamento, espresso fra dettagli brillanti. Come spille da balia in galvanica oro, richiamo al punk d’ispirazione déco, in 2 dimensioni arricchite da perle e strass, tocco bijoux su derby, décolleté e stivaletti. In egual modo, è un accessorio dissidente come il classico dilatatore da lobo in metallo a diventare nuovamente gioiello: su stivaletti, décolleté, biker o ciabattine, dove espansori in galvanica oro in versione macro vengono attraversati da piercing preziosi.

È il tema Cupido a risaltare infatti con frecce ricamate o, come piercing nelle vesti di chiusure, realizzate in galvanica oro e silver con strass.
Gialle foglie di ginko e verdi di monxstera, dalle colorate spillette, si tramutano poi nel ricamo che, in filo di cotone e lurex verde o ceruleo, imperversa con trama bucolica. Diventando poi applicazioni in metallo dorato, decorato da perle con un richiamo a lavorazioni anni Venti. Due specie vegetali amate dalla designer Martina Grasselli proprio per i contorni scolpiti, che con semplicità permettono lavorazioni naturali, a regola d’arte.

Dal suo immaginario, che in Coliac trasmette da sempre nuova vita a oggetti d’uso comune, scaturiscono poi applicazioni di viti & bulloni: in metallo gold e silver, utilizzati come chiusura od ornamento su lisci decori effetto cresta, per sandali a tacco largo e modelli flat. Ancora una volta l’eleganza e la morbidezza del pellame, plasmata con un richiamo ad atmosfere punk.
L’iter nel quotidiano si evolve fra colorate stringhe che, “rubate” ai più comuni scarponcini da trekking, diventano in questa collezione chiusura ornata da strass su derby, biker e ballerine, ma anche decoro a tutta scarpa con fiocchetti.

Fra i modelli di punta, come sempre, derby maschili; e poi sabot alti o bassi, aperti e spuntati. Il nuovo tacco Coliac si conferma largo, proposto su sandali e ciabatte d’ispirazione marocchina, stivaletti con tacco a cono e più femminili Mary-Jane, con punta tonda e cinturino. Nelle linee più invernali, in primo piano il nuovo biker e stivali a tacco basso, in camoscio, con ricamo di foglie.
Vitello nero, bianco latte, e cuoio si alternano infine a texture metal nelle sfumature del rosa e del verde, fino a un cavallino stampa animalier in grigio o cammello.

Unita a doppio filo con il mondo della calzatura è poi una nuova scoperta per Coliac: quella delle borse. Una sola linea classica per tre versioni e dimensioni, dalla più piccola chiusa con pattina a una media misura con tracolla sorretta da moschettoni geometrici, asimmetrici e laterali, con dettaglio di tasca chiusa da zip staccabile per diventare micro pochette o portafogli; fino a un taglio macro a marsupio, da indossare in vita, anche su cappotti. Caratteristica principale, quella di una fibbia déco appositamente disegnata da Martina Grasselli in metallo dorato con perle, richiamo al piercing applicato sul modello must di calzature Coliac, la derby Fernanda. Non poteva mancare il dettaglio bijoux: quello di una spilla dal tocco vintage, per evocare spille ferma-foulard con foglie di cristalli e perle, applicate anche su alcuni modelli di scarpe esuberanti. I colori: camoscio grigio fumo, burgundy o un più delicato rosa nude. In vitello, un intenso rosa ciclamino, rosso, nero e azzurro carta da zucchero.

Vero e proprio fiore all’occhiello per Coliac, quello di una capsule di abbigliamento dai tratti unisex: «Non volevamo più essere riconosciuti unicamente come marchio di scarpe» spiega Martina Grasselli, fondatrice e designer di Coliac. «Abbiamo così cercato l’evoluzione verso il mondo di un vero e proprio marchio, desiderio del resto già espresso da molti clienti. Un debutto emozionante: in un periodo come questo, dove il richiamo al barocco e all’eccesso è forte in molte collezioni, propongo un ritorno al basico ispirato all’Oriente, fra ornamenti minimali e materiali perfetti».
Emergono così capi in total look dove spolverini, cappotti, chiodi in pelle e bomber, si associano a longuette e pantaloni maschili a vita alta o linea palazzo, jeans e maglieria. Affine al diktat delle calzature Coliac, anche in questo caso grande importanza è data al decoro, unico nel suo genere. Come cuciture sostituite da piercing che, quanto nelle derby Fernanda, uniscono spalle e revers. Passando poi a una versione tridimensionale delle già note decorazioni di foglie, qui con maxi fili in lurex su camicie o T-shirt; ma anche oblò di vele in galvanica oro dove foulard a contrasto diventano chiusure. Seta e raso di seta, cashmere e lane merinos, e poi cotone, pelle e velluti: nulla di sintetico per un piccolo mondo curatissimo, dalla forma alla materia.

 

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