Venezia 73

L’Italia: Paese per giovani attori? Un incontro nel ricordo di Marcello Mastroianni

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L’Italia è un Paese per giovani attori? L’incontro nel ricordo di Marcello Mastroianni ha acceso i riflettori sulle zone d’ombre e luce del complesso e faticoso rapporto tra la vocazione sperimentale dei nostri giovani attori e registi e il farraginoso sistema dell’industria cinematografica italiana.

In occasione della celebrazione dei 20 anni dalla scomparsa di Marcello Mastroianni – che la Mostra di Venezia ha ricordato con la presentazione dei restauri dei film BREAK UP (L’uomo dei cinque palloni) di Marco Ferreri e OCI CIORNIE di Nikita Michalkov (Venezia Classici, presentato nella versione lunga e inedita, che restituisce nuove scene, personaggi e un diverso finale) – si è svolto l’incontro dedicato al dibattito con i giovani attori all’inizio della carriera, attori affermati, registi e produttori, con lo scopo di indagare insieme a studenti delle scuole di recitazione – metodi, possibilità e opportunità per intraprendere il “mestiere” di attore in Italia. Gianni Canova, Roberto Herlitzka (interprete di Oci ciornie), Valentina Lodovini e Moon So-ri (attrici e giurate della Mostra), Alessandro Borghi, Michele Riondino, Stefano Mordini, Emanuel Caserio hanno preso parte all’appassionato dibattito mettendo in evidenza quelle che sono oggi le criticità del mestiere di attore e di regista.

Qui uno scambio di battute del dibattito:

Valentina Lodovini:

“Sono un’attrice che ha cercato la formazione prima di tutto; non sarei riuscita nel mio mestiere senza. Ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino i Maestri, alcuni di loro hanno creduto in me e hanno capito chi sono. Va bene creare un percorso come autodidatta, il cinema è pieno di questi esempi, ma personalmente ho scelto la via della formazione. Mastroianni rappresenta il simbolo del cinema, è l’icona di quell’epoca d’oro, che purtroppo non esiste più. Oggi non mancano i giovani talenti, mancano le opportunità. Manca l’industria cinematografica. In Francia si producono film l’anno. In Italia, non c’è richiesta. Gli attori hanno bisogno di sperimentare, siamo preparati per farlo, manca l’opportunità. E lo dico pur essendo una privilegiata e sono una giovane attrice donna…questo è altro discorso”.

Alessandro Borghi:

“Non credo che non ci siamo opportunità, non sono tantissime, ma neppure inesistenti. Quando un attore non sente la spinta per sperimentare deve chiedersi se è davvero questo il mestiere della sua vita. Le cose succedono perché le insegui”.

Roberto Herlitzka:

“Ho partecipato a tre film di giovani registi alle prime armi. Erano tre bei film, eppure non li ha visti nessuno. La distribuzione non ha investito in questo, il nome più famoso del cast era il mio, non è bello vedere la propria opera buttata nell’immondizia. E’ questo che bisogna cambiare”.

Stefano Mordini:

“Oggi purtroppo non si crea memoria storica nello spettatore. Una volta l’attore la creava film dopo film. Certamente la presenza di un “nome” nel cast ne facilita la produzione.

di Katya Marletta per DailyMood.it

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