Venezia 73

“La La Land, un musical per sognare”. Parola di Emma Stone e Damien Chazelle

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Il grande assente dell’apertura di Venezia 73 è Ryan Gosling. Assente giustificato, però, perché impegnato sul set di Blade Runner 2. Così, orfano del bel Ryan, il musical La La Land è stato accompagnato al Lido “solamente” dal regista Damien Chazelle (la rivelazione di Whiplash) e dalla protagonista Emma Stone, accolti da calorosi applausi al loro ingresso in conferenza stampa. Il regista, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, ha voluto esprimere la sua vicinanza ai terremotati italiani: “Sono onorato di essere qui alla Mostra di Venezia, sono felicissimo. Sono in Italia da più di una settimana, perché volevo visitare il paese prima di venire al Festival e ho visto cosa è successo ad Amatrice. Voglio rivolgere il mio primo pensiero ai terremotati. Le nostre preghiere in questi giorni sono per loro”.

Damien, il tuo primo film Guy and Madeline on a Park Bench era un musical, così come La La Land. Perché sei legato a questo genere?
Damien Chazelle: Per rispondere a questa domanda, mi ricollego a quanto ho detto sul terremoto. Oggi abbiamo bisogno di vedere speranza e amore sullo schermo. I film sono il linguaggio dei nostri sogni e soprattutto quando vedi un musical e ad un certo punto qualcuno si mette a cantare, si violano le regole della realtà. Troppo spesso oggi abbiamo la necessità di allontanarci dalla realtà.

Emma, anche tu hai esperienza nel campo del musical, avendo interpretato Cabaret a Broadway…
Emma Stone: Ho sempre amato i musical. ho esordito sul palco a 8 anni proprio cantando e recitando. Ho sempre sognato di farlo sul grande schermo e La La Land mi ha dato questa opportunità. Ho sempre voluto mettermi improvvisamente a cantare in un film.

Emma, il tuo personaggio nel film, Mia, vuole sfondare come attrice ad Hollywood però non ci riesce, incappando continuamente in forti delusioni. Hai mai vissuto dei momenti di frustrazione simili a quello del tuo personaggio?
Emma Stone: Con Damien abbiamo parlato molto su come rendere il personaggio. Sicuramente io e Mia abbiamo molte cose in comune. Io sono arrivata a Los Angeles a quindici anni, e anch’io ho fatto dei provini abbastanza umilianti, ma non ho mai vissuto degli episodi così devastanti. E soprattutto io non ho il coraggio di Mia e non ho mai pensato di scrivere uno spettacolo o uno script da sola, come fa lei nel film.

Nel film viene descritta Los Angeles come una città capace di castrare i sogni. E’ veramente così nella realtà?
Damien Chazelle: Vivo a Los Angeles da nove anni e devo dire che non è una città molto amichevole. E’ una città per la quale si può provare odio e amore, una città ricca di contraddizioni. Noi abbiamo cercato di inserire tutti i suoi cliché, il traffico, le celebrità, le stelle che girano per la città. Ma L.A. ha anche qualcosa di poetico, perché è piena di persone che sognano, e abbiamo cercato di rappresentare anche questo aspetto insieme alla direttrice della fotografia. Los Angeles nel film non sembra un luogo reale, ma un sogno in un luogo reale.

Il film è un chiaro omaggio al musical classico hollywoodiano. Come avete lavorato per renderlo contemporaneo?
Damien Chazelle: Il mio obiettivo era tornare alla grande tradizione classica del genere adattandola al giorno d’oggi, pensare alla sua magia demodé e tradurla nel cinema di oggi per i giovani di oggi. I musical di un tempo erano atemporali, semplici, realistici, ed erano le emozioni a dettare le canzoni. Ho passato tanto tempo a chiedermi: come si fanno a giustificare i musical oggi? E la mia risposta è stata: sono giustificati da un punto di vista emozionale, anche perché il musical è il genere per eccellenza in grado di sviluppare un messaggio emozionale – cosa che gli altri generi non consentono.

Emma Stone: Nel film c’è gioia, c’è bellezza, ed in questo è racchiuso il suo significato. Non dobbiamo più vivere col cinismo, come fanno molti giovani oggi. Spero che i giovani lo vedano e capiscano che bisogna lavorare duramente per realizzare i propri sogni.

Emma, com’è stato lavorare con Ryan Gosling ad un musical?
Emma Stone: Lui è vecchio amico ed è stato bellissimo lavorare con un amico uno di cui hai fiducia. Prima del film Ryan già sapeva ballare ma abbiamo dovuto imparare a ballare insieme. Lui è molto bravo e per me è stata una guida sul set.

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: La Biennale di Venezia

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