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Volez, Voguez, Voyagez – VISITA AL GRAND PALAIS

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In passato abbiamo già dedicato ampio spazio a Volez, Voguez, Voyagez – Louis Vuitton” la straordinaria retrospettiva Louis Vuitton che si terrà a Le Grand Palais dal 4 dicembre 2015 per 21 febbraio 2016.
Curata da Olivier Saillard, la mostra ripercorre il grande viaggio di Louis Vuitton a partire dal 1854 ad oggi.
Lasciamo proprio al curatore della retrospettiva il piacere di commentare per noi sette icone della maison.

Sulle orme di Louis Vuitton. È una frase che può essere interpretata letteralmente, perché evoca il nome luminoso di un ragazzo che, consapevole del suo destino, partì dal Giura alla conquista di Parigi e, successivamente, del mondo. La stessa frase rappresenta un invito al viaggio proposto dalla Maison attraverso una bella retrospettiva che si svolgerà presso il Grand Palais. Il viaggio inizia da un baule, che si aprirà per raccontare oltre 160 anni di avventure straordinarie: le avventure della famiglia Vuitton. Dal passato al presente, la maestria artigianale fa eco alla creatività contemporanea, in un “dialogo a ritroso” tra la genialità del pioniere e una creatività tutta tesa al futuro. Olivier Saillard, curatore dell’esposizione, ci svela i segreti di questo bel baule. Seguiamolo, accompagnati da alcuni tra gli oggetti più emblematici della Maison, alla conquista del tempo ritrovato.

LA BORSA NOÉ
“È una borsa che esprime alla perfezione un’epoca in cui il viaggio era anche un’esperienza elegante. La borsa Noé è stata inventata nel 1932 da Gaston-Louis, su richiesta di un produttore di champagne, perché ne contenesse cinque bottiglie. Portare con sé le bottiglie di champagne o il servizio da tè significava in un certo senso far viaggiare il proprio salotto e, con esso, uno stile di vita che, improvvisamente, divenne itinerante. Anticipando anche l’avvento delle city bag, la borsa Noé è diventata un classico della Maison, declinata in colori pop, allegri e metropolitani.”

ULE TRIANON
“La prima creazione di Louis Vuitton rivoluziona immediatamente il baule tradizionale attraverso l’utilizzo della tela di colore grigio chiaro, detta “Gris Trianon”. Pur essendo di grandi dimensioni, è molto leggero, perché la struttura è in legno di pioppo. Le innovazioni nascono sempre dalla necessità, e Louis Vuitton comincia molto presto ad elaborare la chiusura di sicurezza e ad organizzare l’interno dei bauli, ad esempio realizzando un’intelaiatura e usando un sistema di nastri – una sorta di firma del valigiaio. Ogni particolare svolge una funzione ben precisa. Questo baule è uno dei più antichi: risale al 1870, ed apparteneva alla misteriosa contessa de V. Una delle ultime realizzazioni della Maison, il baule di Cindy Sherman, riprende tutti i principi fondamentali dei primi modelli.”

LA BORSA MARCEAU
“La famiglia Vuitton amava l’aviazione. Due dei figli di Georges, i gemelli Pierre-Eugène e Jean-Armand, hanno realizzato degli elicotteri e un aereo, depositando il brevetto di quest’ultimo. Per i viaggi in aereo, inoltre, servivano borse leggere e morbide. Questa, che forse apparteneva a Dora Maar, è in tela grezza marrone. È una delle prime borse morbide, e anche se ha un aspetto molto comune, evidenzia già tutti i principi della vera city bag, della borsa per tutte le occasioni e della borsa elegante.”

“L’ORO” DI BLAISE CENDRARS
“La scrittura è molto importante per la Maison, che da sempre pubblica collane editoriali. La passione per l’editoria e la tipografia risale a Gaston-Louis. La Maison ha realizzato numerosi e raffinati bauli per libri e scrittori itineranti e bibliofili come Ernest Hemingway. Gaston-Louis disegnava e scriveva molto, lavorava anche alla personalizzazione del logo e collezionava libri antichi. In particolare, gli dobbiamo questa edizione del romanzo ‘L’Oro’ di Blaise Cendrars, che si presenta in una veste raffinata, realizzata con inserti del prezioso materiale.”

LO STEMMA
“Fu disegnato da Gaston-Louis Vuitton, nipote di Louis. Racconta la genesi della Maison e di Louis, originario del Giura, un dipartimento francese particolarmente ricco di legname. Raffigura una pialla, un martello e la lettera V, che anticipa il motto “Volez, Voguez, Voyagez”, coniato dalla Maison negli anni ‘60. È uno stemma essenziale, modesto, quasi rustico: ricorda che la Maison è nata dalle mani di Louis, un artigiano che a 14 anni ha lasciato la casa paterna per conquistare Parigi. Un tributo al lavoro e al savoir-faire artigianale, e un’eco del mondo rustico e nobile al tempo stesso di Louis Vuitton.”

LA STEAMER BAG
“All’inizio del XX secolo, con la diffusione dei viaggi in transatlantico, la Steamer bag diventa il simbolo della modernità in movimento, e un elemento fondante della Maison, della stessa importanza del baule. La Steamer è morbida, in tela grezza e pelle; essendo pieghevole, è molto pratica ed occupa poco spazio nel baule armadio. È l’antenata della borsa sportiva o da viaggio, e segna l’avvento dei bagagli morbidi. Il design moderno e originale si è trasformato nel tempo, rendendola una borsa di lusso.”

LA BORSA ROYAL
“Anche i viaggi in treno e le spedizioni furono fonte di ispirazione per la Maison, perché diedero origine a una serie di bauli piatti da cui nacquero le moderne valigie e le borse rigide in cuoio, molto robuste, adatte ai lunghi viaggi e resistenti alla polvere, compagne di strada degli esploratori. C’è un notevole contrasto tra la rigidità e la robustezza dei bagagli e la fragilità estrema del contenuto, quasi sempre flaconi, spazzole e articoli da toilette.”

da Comunicato stampa
Credits Image louisvuitton.com

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