Ogni storia inizia con un viaggio. Quella di Louis Vuitton parte più di 160 anni fa e, dopo aver fatto il giro del globo fa tappa a Parigi. Per questa mostra, Olivier Saillard si è immerso negli archivi della Maison, per decodificarne i segreti e ripercorre il grande viaggio di Louis Vuitton dal 1854 ad oggi. Un omaggio al genio di Louis che per primo tradusse un autentico “spirito del viaggio” attraverso i leggendari bauli e gli articoli da viaggio da lui stesso creati, archetipo dell’evoluzione delle borse di oggi. La mostra al Grand Palais racchiude, racconta e ripercorre il grande viaggio della Maison attraverso le memorie dei membri fondatori, così come di coloro che a oggi stanno mantenendo e implementando il suo successo, intrecciata all’evoluzione culturale e economica degli ultimi 150 anni. Il baule dei racconti si apre e svela tutti i segreti di questo secolo e mezzo di storia. Bauli in legno di pioppo. Applicazioni in cemento. Dettagli in tela. Losine, angoli e viti di metallo. Materiali che un tempo arrivavano a destinazione attraversando la Senna e, una volta trasformati in prodotto finito, ripartivano in treno per raggiungere Parigi.
Bauli grandi, leggeri, impermeabili, resistenti e facilmente trasportabili. Bauli da auto e da nave, in grado di far viaggiare qualsiasi cosa. Bauli che riflettono la storia e la filosofia del marchio. Una volta aperto, il baule rivela le origini della Maison Louis Vuitton e il modo in cui si è sviluppata la sua storia. Depositario di storie del design e tesori sia passati che presenti, questo magico baule racconta la vita della Maison attraverso ologrammi e memorie. Nato per facilitare i ricchi signori nei loro lunghi viaggi in giro per il mondo, è diventato presto il simbolo indiscusso della casa di moda francese. Leggendari contenitori di sogni e desideri, erano spesso realizzati su misura, appartenuti a esploratori e avventurieri, principi, dandy, dame eleganti e artisti di ogni genere, da Ernest Hemingway, che volle un baule per accogliere una parte dell’immensa collezione di libri che portava con sé e la sua mitica Underwood, a Sharon Stone, passando per Fred Astair, che volle fortemente un baule per la sua mitica Rolls Royce in cui poter trasportare la tuba, lo smoking coi guanti, il bastone e la sciarpa da sera e, inaspettatamente, un set da pic-nic. Dal baule in pelle di coccodrillo confezionato per il direttore d’orchestra Stokowski a quello verde con un teschio in rilievo voluto dall’artista Damien Hirst per custodire i suoi attrezzi. Dal porta libri richiesto da Yves Saint Laurent alla valigia commissionata da Christian Dior fino a quella per le bambole realizzata per la principessa Margareth d’Inghilterra. Nella collezione non mancano bauli porta scarpe da sogno, bauli casseforti, porta-parrucche e anche uno straordinario baule con lavabo e doccia, che all’ultimo erede della dinastia del lusso non dispiacerebbe produrre nuovamente. Bauli da auto ma anche da nave e da treno, grandi e piccoli per contenere il necessaire, tutti realizzati con un grande studio di volumi e un sistema a incastri, quasi un gioco, chiamato Pateki, che è stato anche d’ispirazione per l’organizzazione degli spazi espositivi. Un viaggio in cui il famoso Monogram è e sarà assoluto protagonista di stile ed eleganza.
Vademecum: “Volez, Voguez, Voyagez – Louis Vuitton” – Grand Palais di Parigi dal 4 Dicembre 2015 fino al 21 Febbraio 2016.
di Valeria Ventrella per Dailymood.it