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“Voglio una vita spericolata, voglio una vita come Steve McQueen”.

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Il 7 novembre saranno passati 35 anni dalla morte e nello stesso mese un documentario ne ricorda gesta e imprese: stiamo parlando di Steve McQueen e di “Una vita spericolata”, che racconta la storia della realizzazione del film cult “La 24 ore di Le Mans”. La pellicola, ambientata appunto durante la 24 ore del 1970, metteva insieme un budget altissimo, scelte faraoniche come l’affitto del circuito francese per tre mesi e di un castello per alloggiare la troupe, un realismo ai limiti della sicurezza nelle riprese in pista. Considerato oggi uno dei film sul mondo delle corse più adrenalinici mai realizzati, all’epoca si rivelò un disastro per gli incassi, per la critica che stroncò il film e per la vita personale dell’attore, che perse “un matrimonio” e persino la salute, a causa dall’amianto presente nelle tute da pilota. Nonostante tutto, la vita spericolata di McQueen continua a conquistarci.
Anche a distanza di anni ‘The King of Cool’ rimane un’icona di stile, per quei pezzi intramontabili e senza tempo entrati a pieno diritto nel guardaroba maschile.
Quel fascino trasandato ha sedotto decine di donne (tra le tante le attrici Barbara Leigh e Ali McGraw) e lasciato molti cuori infranti oltre a 55 auto, 210 motociclette e 5 aerei, la maggior parte dei quali furono poi messi all’incanto dai suoi figli pochi mesi dopo la sua morte. Del suo stile, che ha finito anche per conquistare la prima cover dedicata a un uomo di Harper’s Bazaar, rimangono alcuni pezzi chiave, senza tempo, che un po’ ci faranno sentire come i protagonisti della canzone di Vasco Rossi. Come i due orologi che ancora adesso portano il suo nome, il Rolex Explorer (diventato McQueen Rolex) e il Tag Heuer Monaco del 1971 indossato durante una delle sue tante scorribande motoristiche a Le Mans e riproposto dalla Maison orologiaia negli anni Novanta. Così come i suoi occhiali, i mitici Persol che l’attore indossò nella pellicola “L’affare Thomas Crown” e che trasformò in compagni inseparabili di avventure sia sul set sia nella vita privata, tanto che McQueen appassionato del marchio e del modello, ne possedeva una vera e propria collezione.
Carisma e charme, ma anche sregolatezza e anticonformismo, hanno reso Steve McQueen un grande attore e un vero anti divo hollywoodiano. Modello di vita alternativa e affascinante, amava avere un’immagine da cattivo ragazzo vestendo in denim, indossando stivali biker e i giubbini in pelle. Bello, imperscrutabile e spericolato. Steve McQueen, così come Marlon Brando, è così diventato il simbolo stesso dell’uomo “bello e ribelle”, una vera e propria icona di uomo che vive la sua vita alla massima velocità, noncurante del pericolo, sempre pronto a godere di tutto quello che la strada gli offre senza mai fermarsi a pensarci sopra. Per tutta la sua breve e tumultuosa vita ha incarnato dentro e fuori dal set il ruolo di antieroe che si era cucito addosso fin dall’infanzia. Tra risse, eccessi e compagne sempre più belle e sempre più giovani, Un autentico sex symbol, emblema di mascolinità per generazioni di donne e uomini.

di Valeria Ventrella per Dailymood.it

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