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Day 4: Da Juliette Binoche a Kristen Stewart

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Un sabato di pioggia, ma ricchissimo di star ed emozioni quello ci ha regalato la Mostra di Venezia. E’ stato infatti il giorno di Kristen Stewart, di Berenice Bejo, dei premi Oscar Eddie Redmayne e Juliette Binoche, e del primo film italiano in concorso, L’attesa, che vede protagonista l’attrice transalpina.

Partiamo proprio da quest’ultimo, che segna l’esordio nel lungometraggio di Piero Messina, assistente di Paolo Sorrentino, e sul quale c’erano molte aspettative. Il film ha diviso nettamente la critica (raccogliendo applausi e fischi nella proiezione per la stampa) e poi ha conquistato il pubblico ricevendo una vera standing ovation in sala Grande. L’attesa racconta di una complicata elaborazione di un lutto, strutturata sul confronto tra due donne, Juliette Binoche e la fidanzata del figlio che arriva in Sicilia per riappacificarsi con il compagno. Una vicenda ambientata in una cornice siciliana inedita, scura, nebbiosa, austera, e avvolta in un alone di mistero.

“Il mistero parte dal corpo dell’attore – ha raccontato in conferenza stampa la Binoche -, con Piero abbiamo lavorato molto su questo. Per lui era il primo film e voleva controllare ogni singolo dettaglio durante le riprese. Per i primi due giorni ho seguito obbediente le sue indicazioni, poi il terzo giorno ho sentito il bisogno di parlarci e ci siamo chiariti. Gli ho chiesto di poter avere delle riprese libere, avevo bisogno di sentirmi autonoma, di trovare io stessa il personaggio dentro di me”. L’attrice francese ha poi concluso: “Il mistero è nato proprio da questo rapporto. Il mistero è un elemento che può nascere dalla complicità tra regista e attore”.

A dividere la stampa è stato anche il futuristico e distopico Equals di Drake Doremus con l’ex Twilight Kristen Stewart. Un film che richiama i classici del genere (da 1984 a THX) e che si costruisce sul racconto di un’impossibile storia d’amore à la “Romeo e Giulietta”. “Shakespeare? Beh, effettivamente è quello che volevo – ha dichiarato Doremus – volevo trasmettere quel genere di passione che sfida il tempo, in una profondità del dramma che non ha tempo”. “Per me il riferimento a Shakespeare è più ideale che letterale – ha precisato la Stewart – perché mettiamo in scena un amore impossibile, quello tra due ragazzi che si amano anche se non dovrebbero. Che mondo sarebbe senza emozioni? Questa è la domanda che ci poniamo nel film. E per me se non c’è emozione non c’è mondo”, ha detto convinta l’attrice.

Per due film apprezzati solo a metà, eccone un altro che invece ha letteralmente emozionato la Mostra incassando solo lunghi applausi. Parliamo di The Danish Girl del regista inglese Tom Hooper, premio Oscar per Il discorso del Re. Il film, ambientato alla fine degli anni Venti, racconta la storia di Lili Elbe, primo transessuale della storia. Ad interpretarlo uno straordinario Eddie Redmayne, che si conferma il più grande talento della sua generazione. A tenergli testa sullo schermo, una bravissima Alicia Vikander, intensa, vera, commovente.

Per finire un’ultima curiosità: Robert Pattinson è tra gli attori del film The Childhood of a Leader, presentato sempre ieri qui alla Mostra. A presentare la pellicola sono arrivati il regista Brady Corbet e la protagonista Berenice Bejo. Di Pattinson neanche l’ombra. Anche questa volta l’attore e Kristen Stewart hanno brillantemente evitato un possibile incrocio sul red carpet!

Di Antonio Valerio Spera per DailyMood.it

Photo Credit: Federica De Masi per DailyMood.it

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